domenica 3 agosto 2014

DIARIO VIOLA: Coppa Euroamericana, primo trofeo dell'Era Della Valle

Alla fine anche la Fiorentina alza il suo primo trofeo. La notizia del giorno è proprio questa. I viola non sono più a zero titoli, nella gestione Della Valle. Nella notte arriva la seconda vittoria nella Coppa Euroamericana 2014, decisiva per l’assegnazione del trofeo al Club Europa, costituito da Monaco, Atletico Madrid e Valencia oltre che dai viola, contro il Club America rappresentato da ben nove selezioni affiliate a CONCACAF e CONMEBOL, le due federazioni oltre oceano.
I due Club stavano 4-4, prima che la Fiorentina scendesse in campo. Il suo risultato era quindi fondamentale, e la soddisfazione per la vittoria è doppia. La Coppa è bruttina, esteticamente parlando, ma è pur sempre la prima conquistata da quando – esattamente 12 anni fa – Diego e Andrea della Valle rilevarono dal Comune di Firenze il titolo sportivo della squadra di calcio raccolta dal fallimento di Vittorio Cecchi Gori. Che aveva peraltro aggiunto l’ultimo trofeo alla storica bacheca (poi riacquistata dai fratelli di Casette d’Ete) soltanto l’anno prima.
L’A.C.F. risorta dalle ceneri dell’A.C. invece ha dovuto attendere fino a stanotte, e con lei i tifosi della Fiorentina. Sorrideranno i tifosi di altre squadre più blasonate, ma è importante che i giocatori in maglia viola abbiano alzato al cielo finalmente qualcosa, per creare prima o poi un’abitudine a vincere, che è fatta prima di tutto di sensazioni metabolizzate. Dispiace semmai la pressoché totale di assenza di copertura mediatica da parte di quella che ostina a considerarsi ancora come Televisione di Stato. Nel suo sessantesimo anniversario ormai la R.A.I. sta all’informazione come Tavecchio al rinnovamento della Federcalcio. La Fiorentina è solo una delle tante sue vittime, e pazienza.
Come dice l’enfant du pays in conferenza stampa, quel Juan Manuel Vargas che da un paio di stagioni è riapparso come uno dei migliori acquisti di questo nuovo corso viola, Della Valle 2.0, “la Fiorentina ha affrontato questa tournée con serietà”. Detto da lui, ha valore doppio, soprattutto poi perché è vero. Vincenzo Montella ha portato oltre Atlantico una squadra motivata in tutti i suoi elementi, sia quelli già testati che quelli da sperimentare. I risultati si sono visti, in occasione delle due sofferte vittorie e anche in quella dell’immeritata sconfitta a San Paolo, dove ha pesato più un’incertezza del portiere Neto che una reale differenza tra le due squadre.
A Lima, Estadio Nacional, il tecnico viola schiera finalmente una formazione che può avvicinarsi a quella tipo, al netto delle ferie (più o meno prolungabili) di Cuadrado e Aquilani. In porta un Tatarusanu che mostra maggior sicurezza rispetto all’esordio, risultando decisivo sulla prima azione pericolosa dell’Universitario. Dietro, Roncaglia, Rodriguez, Savic e Vecino sono una discreta formazione, in attesa di Basanta e di cos’altro sapranno scovare nei vari mercati e mercatini Pradé e Macia. In mezzo, Brillante, Pizarro e Borja Valero ormai li conosciamo, australiano compreso che sfoggia un’altra prestazione di qualità, a prescindere dal gol che decide l’incontro.
In avanti, oltre a Vargas finalmente Gomez e Rossi insieme. Era dal 15 settembre 2013 e dall’entrata assassina del cagliaritano Agazzi che non succedeva. L’italiano appare più avanti del tedesco, il suo recupero di un pallone che sembrava ormai perso oltre il fondo in occasione del gol di Brillante (che dal limite dell’area non perdona) è una prodezza che dimostra oltretutto che il ragazzo non ha paura a fare anche le cose più difficili. Quelle che in Brasile avrebbero magari portato avanti anche la patria derelitta, vero Prandelli? Chissà se sotto il Ponte di Galata si fa uso di tappi per le orecchie, che probabilmente stanno fischiando a più non posso.
Singoli a parte, la Fiorentina gioca bene, tiene botta ad un Universitario che delle tre formazioni incontrate in Sudamerica appare francamente quella più pericolosa e determinata. Il primo tempo è divertente, oltre che “Brillante”. La ripresa più compassata, tra i viola Rossi e Gomez lasciano il posto a Ilicic e Babacar, e almeno nel primo caso qualcuno storce la bocca. Non era forse il caso di rivedere all’opera il gioiellino Bernardeschi? Ma sono dettagli, nel finale Facundo Roncaglia sfiora l’eurogol (al volo contro la traversa), la vittoria viola non è in discussione, anche se l’ultima occasione è per i peruviani, con il portiere rumeno viola che deve mandare in angolo. Ma i gol mangiati anche stanotte dalla Fiorentina sono veramente tanti, e il pareggio sarebbe stato quindi una beffa.

Alza dunque la Coppa la Fiorentina. E’ una sensazione antica eppure nuova per i suoi tifosi. E’ bello vedere Juan Vargas, una volta detto El Loco, correre felice sul prato di casa sua in mezzo ai bambini peruviani. E Ilicic che lo “battezza” con la Coppa. Sembra tutto fantastico quando si vince.
E adesso? Adesso viene il bello. La squadra ritorna in campo a Malaga il 10 agosto, finita la tournée sudamericana comincia quella spagnola. La palla nel frattempo ritorna a Pradé e Macia, che finora hanno “ridotto il monte ingaggi” e – si spera – preparato qualche altra operazione “in entrata”. Ma soprattutto la palla passa a breve scadenza ad ADV che si troverà faccia a faccia con JGC11. Per chi non gioca alla Playstation, la traduzione è: tra un paio di giorni Andrea della Valle incontra Juan Guillermo Cuadrado. Ogni commento è superfluo.
Vamos, Fiorentina.

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