martedì 10 marzo 2015

LA NOSTRA VITA: Il nome che portiamo

Caro Giacomo,
oggi finalmente comincio a raccontarti questa storia. E’ da tanto che ci penso….è arrivato il momento di farlo. Non e’ una storia di fantasia, come quelle che ti raccontavo da piccolo. Ma è una storia importante, che ti riguarda da vicino, come ha riguardato me. E’ la storia di tuo nonno, che tu hai fatto appena in tempo a conoscere. E’ anche la mia storia e la tua. Spero che ti piacerà, se la vorrai leggere, perché a parte il bene che abbiamo voluto e vogliamo alle persone importanti della nostra vita (e tuo nonno lo è stato), è importante sapere chi siamo e da dove veniamo. 
Spero che quello che leggerai ti sia utile soprattutto per questo. E che la figura di tuo nonno ti dia la forza che ha dato a me per tutta la mia vita, la forza che vorrei essere capace di darti io stesso come lui ha fatto con me e che ti possa servire per vivere una vita felice, come io desidero per te fin dalla notte che sei nato.
Da quella notte, che ricordo ancora come fosse la notte scorsa, tu sei diventato e sarai sempre la persona più importante della mia vita…..mio figlio. Quando sarai grande e verrà il tuo momento di diventare padre capirai fino in fondo che cosa vuol dire un figlio. Cosa ha voluto dire aspettare che tu nascessi, da solo per ore in una stanza buia dopo aver salutato la mamma che andava in sala parto…..le preghiere che ho detto per te, perché la vita che cominciava per te fosse una vita lunga e felice……stare a guardarti rapito per minuti e minuti, appena nato (tuo nonno a volte era lì con me e, come me, ti guardava anche lui, come aveva guardato me, tanti anni prima……e come tu un giorno guarderai il tuo bambino appena nato……insieme a me, forse, se il cielo vorrà che io ci sia ancora).
Quanto tempo è passato….quante cose sono successe. Il nonno non c’è più, tu stai diventando grande. E’ tempo che tu ne sappia di più, che ti racconti la nostra vita. E che tu sappia che il nome che portiamo, Borri, non sarà famoso come quello di altri ma è un nome rispettato e a cui tanta gente vuole bene, soprattutto grazie a tuo nonno. E che così voglio lasciartelo, quando sarà il momento, come tuo nonno l’ha lasciato a me e a te.

Il racconto inizia tanti anni fa, in un’epoca che hai studiato a scuola, che nessuno di noi ha visto o riesce a immaginare. Gli ultimi anni del 1800, i primi anni del 1900, un’Italia povera dove la gente aveva molto meno di quello che abbiamo noi adesso, e mangiare a pranzo e a cena a volte era un’impresa. E ancora dovevano venire due guerre spaventose e tante difficoltà. 
Sono passati poco più di cento anni, non so che effetto ti fa, a me ha sempre fatto impressione pensare alla strada che abbiamo fatto in così poco tempo. E sentire i racconti dei vecchi, come facevo da piccolo, che parlavano di un mondo altrettanto lontano di quello del Signore degli Anelli……e capire, alla fine, che di tutte le generazioni della nostra famiglia, la mia è stata la prima ad avere un’infanzia tranquilla e felice, come poi la tua. 
Ma prima……all’età in cui tu andavi a giocare da Robin, dagli altri amici o agli allenamenti di pallacanestro, tuo nonno Mario andava con il suo babbo a prendere la farina per poter mangiare attraverso le linee degli eserciti americano e tedesco che combattevano la seconda guerra mondiale in Italia, e a volte questi eserciti sparavano, come fanno gli eserciti in guerra. Avremmo potuto non essere qui, nè tu né io, se una sola di quelle pallottole fosse andata a segno. 
Da ragazzi, mi ricordo che a volte per carnevale fuori di scuola ci tiravamo la farina. Io mi divertivo come un matto, poi vedevo il nonno che scuoteva la testa, serio, e non capivo perché….. Ho capito dopo, con i suoi racconti, e adesso vorrei che capissi tu. Sei un ragazzo bravo, intelligente e di buon carattere. E giusto che tu ti diverta e viva questi anni con la massima spensieratezza possibile. Ma è giusto che tu sappia anche chi e come ci ha regalato questa spensieratezza, prima a me e poi a te. E quando lo saprai e lo capirai, ti sentirai più contento, più in pace con te stesso. E più forte.
Siamo arrivati fin qui, con la nostra storia. Tra un po’ toccherà a te. Tu puoi fare grandi cose, nella tua vita. E comunque hai le qualità per vivere una vita che ti darà soddisfazione. Conoscere la strada che è stata fatta prima di te forse aumenterà la tua forza.
Spero, con la storia che ti scrivo, di farti questo regalo.

Tuo nonno è stato un grand’uomo, e tu, figlio mio, gli assomigli tanto…….

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