lunedì 13 giugno 2016

Cahiers de Paris 2016 - Deutscheland nach Paris?



Preceduta dalla ormai consueta porzione di guerriglia urbana ad opera dei rispettivi disagiati sociali vestiti da tifosi, arriva la sera della prima anche per i campioni del mondo in carica della Germania.
Parentesi, bisognerà riflettere su quanto sta succedendo in Francia. Praticamente tutte le principali rappresentative nazionali in lizza per il titolo di Euro 2016 si sono portate al seguito un cospicuo numero di energumeni da stadio, coloro che vanno sotto l’etichetta inglese di hooligans. Sembra che nelle strade francesi si stia costituendo una specie di internazionale del tifo violento (o del tifo pretestuoso che dir si voglia), al grido di “Spostati di tutto il continente, unitevi! E datevele di santa ragione!
Stasera gioca l’Italia. Andrà a finire che se nessuno dei nostri connazionali transitati Oltralpe darà luogo almeno ad un abbozzo di intemperanza anche lieve (i nostri, a differenza degli altri, prediligono infatti gli stadi di casa, dove di solito arsenali e fosse dei leoni possono essere comodamente organizzati in strutture permanenti) ci dovremo sentire come i soliti italiani ai margini dei grandi fenomeni “culturali” del mondo, lambiti appena dagli eventi più trendy, quaggiù alla periferia dell’Impero dove viviamo.
Ma torniamo alla Germania, e lasciamo la Francia ai suoi problemi di ordine pubblico che come il mal voluto – dice il proverbio – non sono mai troppi. I bianchi di Joachim Loew esordiscono con un 2-0 all’Ucraina che più bugiardo non si può, se qualcuno intende rubricarlo come dimostrazione di forza.
I tedeschi vanno in vantaggio su un colpo alla Balotelli del terzino di origine albanese  Shkodran Mustafi, il goleador che non ti aspetti. E non se lo aspetta la difesa ucraina, infatti. Dopo, è gran rincorsa dei gialli sui bianchi, che un po’ grazie a Manuel Neuer e molto grazie alla fortuna riescono a smaltire il periodo di prevalenza ucraino senza danni. Alla fine, Loew mette Schweinsteiger a fare il Bastian contrario sugli ultimi attacchi disperati di un’Ucraina che affonda nel burro di una difesa non all’altezza di un titolo mondiale da difendere. Il vecchio guerriero lo ripaga con un gol in controbalzo assai pregevole su contropiede del redivivo Ozil. Tutto bellissimo, ma assolutamente eccessivo rispetto ai meriti della squadra.
La Germania è quella di sempre, quando non è nei suoi momenti migliori. Solida e robusta, e tecnica quanto basta per sfruttare le occasioni propizie. Poco brillante nel gioco e deficitaria in difesa (Neuer a parte, il quale con le buone o con le cattive finisce spesso a fare il centrale aggiunto), è anche in questa circostanza assai fortunata. E storicamente, quando la Germania beneficia di questi doni della sorte, finisce per passare i turni eliminatori in qualche modo, e dopo è un crescendo fino alle battute finali. In Brasile, per esempio, andò così.
Stiamo a vedere, per ora non è un grandissimo torneo, e la solidità germanica mista a fortuna potrebbe anche bastare. Di sicuro, l’UEFA ha detto che basta così con gli incidenti dentro e fuori lo stadio. Inghilterra e Russia hanno già il cartellino giallo. Dei tedeschi per ora non si parla.
A Lille invece, sede del girone C, non si parla d’altro. I tedeschi mancano da queste parti da più di settant’anni. L’ultima volta arrivarono qui dopo aver aggirato la Linea Maginot. L’esercito alleato era in rotta, impadronirsi dei maggiori centri francesi per la Wehrmacht (allora la squadra tedesca si chiamava così) fu uno scherzo, e ci furono tutto sommato meno “torbidi” per le strade di quelli registrati in queste prime battute di Euro 2016. Mandarli via invece fu un’altra questione.
Da qui, sotto le Ardenne, si arriva a Parigi con i mezzi moderni in un paio d’ore. L’altra volta ci impiegarono qualche giorno, con i panzer. Il timore è che le forze che hanno in campo siano loro sufficienti a ripetere l’impresa. Non hanno più Klose, e questo sicuramente è un deficit. C’è invece, teoricamente, Mario Gomez, e questo non è detto che sia un bene. Nel complesso, hanno tanti giocatori che si possono inventare prodezze ed altrettanti che possono combinare sciocchezze. Dio ha parlato spesso tedesco negli ultimi anni. Ma i venti che soffiano in Europa in questa primavera non sono stabili.
Stasera tocca all’Italia.

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