Qualcuno per la verità mugugna
per l’arrivo del camper del candidato premier PD “a far confusione in un momento
già di per sè di congestione urbana”. I più per la verità guardano incuriositi
per la prima volta da vicino il sindaco di Firenze che aspira a diventare primo
ministro. Nel suo blitz triestino, Renzi si è sicuramente fatto vedere nei
luoghi giusti, visitando dapprima il Villaggio della Barcolana, con foto di rito
tra i velisti. Poi, altra foto con la maglia della Triestina (dopo aver rotto
il ghiaccio allo Stadio Franchi un mese fa, il Sindaco d’Italia ha scoperto che
lo sportwear gli dona).
Quindi, accompagnato dal
sindaco pidiessino di Trieste Roberto Cosolini e dal segretario provinciale del
PD Francesco Russo, che nella sua lettera di benvenuto peraltro ha criticato la
sua rottamazione indiscriminata, si è spostato nella centrale Piazza
della Borsa, dove ha incontrato i lavoratori della Sertubi e di altre aziende
in crisi dell’area della Ferriera che stanno manifestando contro il rischio di
chiusura, confermando la sua recente svolta operaista soft.
Viene da dire, se il suo
recente antagonista Marchionne non sembra capace d’altro che di tentare di
vender frigoriferi agli eschimesi, e di sicuro non le Fiat a Firenze, Matteo
Renzi sta dimostrando ogni giorno di più di saper essere al posto giusto nel
momento giusto, a dire le cose giuste a chi è pronto ad ascoltarle. O almeno costretto.
Al consigliere regionale della Venezia Giulia Bruno Marini che gli ha augurato
una sfida finale Alfano- Renzi, ha risposto prontamente “Grazie, però dovete
fare le primarie anche voi”.
In serata, Renzi si è
trasferito a Udine a presentare la sua candidatura ufficiale per le Primarie
della sinistra. Poi nella notte a casa. Il camper del sindaco on the road non
si ferma mai. E domani al lavoro a Palazzo Vecchio. Business as usual, in
attesa di scrivere la storia.
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