giovedì 16 febbraio 2017

CONTROCORRENTE si può andare, contro l'ignoranza no



La tentazione sarebbe quella di smettere. Cercare di fare cultura e informazione oggi in Italia, e forse anche in parte del resto del mondo, è una battaglia persa. Le generazioni più vecchie non riescono a liberarsi di ideologie ormai morte e sepolte. Quelle nuove sono un abisso spaventoso di ignoranza, sul quale la scuola è passata lasciandolo assolutamente indenne ed in compenso le propaggini imputridite di quelle ideologie vi si sono infilate indisturbate, riempiendo il vuoto culturale istituzionale con una fila di sciocchezze da far impallidire tradizionali boiate sistemiche come il veganesimo, le scie chimiche, il complottismo, l’avvistamento degli alieni e compagnia bella.
Pubblico articoli nel Giorno del Ricordo pensando che ormai siano pagine di storia acquisite, un rituale della memoria comunque utile alla commemorazione doverosa di tante povere vittime della bestialità umana mai estinta, ma che comunque abbia poco ormai da aggiungere all’accertamento della verità storica. Mal me ne incoglie. Fascisti e Comunisti risorgono dalle tombe come mummie per prendermi a male parole da ambo i lati della stupidità umana elevata a sistema. I vecchi, quando va bene, mi danno del fazioso (!): “eh, ma te racconti solo metà della storia, non dici cosa avevano fatto prima i fascisti!
Oltraggio, che consapevolmente o meno, si aggiunge alla tragedia. Nelle Foibe ci finirono semplicemente italiani, non fascisti. Quella fu l’autogiustificazione che si dettero gli Jugoslavi, che si trovarono per combinazione dalla parte vittoriosa della guerra mondiale, e poterono coronare un sogno plurisecolare: quello di mettere le mani su terre da sempre condivise con la comunità italiana che – dai tempi della Repubblica di Venezia e poi dell’Impero Austro-Ungarico – era la parte più sviluppata e civile della popolazione di Venezia Giulia, Istria, Dalmazia, fino giù a tutto l’Adriatico. Gli Slavi, che bestie erano stati – tanto per cambiare – durante tutta la guerra l’un contro l’altro, bestie si dimostrarono nel massacrare italiani inermi (colpevoli solo di aver svolto il servizio militare o civile come loro dovere) soltanto per mettere le mani sui loro beni. La verità è questa, il fascismo ed il comunismo furono le sovrastrutture filosofico-politiche di cui si dotarono emeriti figli di puttana da ambo le parti. Peccato che del fascismo si sa tutto, del comunismo ancora si negano le atrocità. A costo di equiparare i nostri poveri connazionali, gettati ancora vivi nelle Foibe, alle Camice Nere, come fecero – in ossequio ai loro abbietti appetiti – i membri dell’esercito del popolo di Tito. Ho sempre istintivamente disprezzato gli Jugoslavi e la loro prosopopea, anche se ormai è acqua passata. Non credevo di dovermi ritrovare a disprezzare tanti miei connazionali che hanno consegnato il cervello a ideologie ed interessi che non esistono nemmeno più, ma che come la terra avvelenata di Chernobyl continuano ad esalare i loro velenosi miasmi.
I giovani, poi, sono peggio di tutti. Parlano come avanguardisti di Mussolini o come picchiatori del Movimento Studentesco. Hanno studiato storia sui manga giapponesi, quando è andata bene. In compenso sono pronti a bruciare qualsiasi libro che – sopravvissuto ai tempi e alla desuetudine – tenti di spiegare loro com’è andata veramente.
Pubblico un commento a Focus Storia, a proposito della Battaglia di Cassino dove gli Alleati sacrificarono l’Abbazia di San Benedetto alla necessità di aprirsi la strada per Roma, sperando di accorciare la guerra. I commenti medi – di giovani e meno giovani – sono che i “conquistatori amerikani” fecero scempio del nostro patrimonio per umiliarci e sottometterci. Qualcuno addirittura paragona a loro la signorilità dei tedeschi che imballarono e portarono via le opere d’arte. Ovviamente per salvaguardarle, come Siviero ha dimostrato. Gli Ameri-Cani – cito ancora testualmente – preferirono distruggere. Sottomettere. Conquistare. Piegare. Assoggettare.
Cosa gli vuoi spiegare a queste vecchie e nuove teste di cazzo malnutrite culturalmente da una vecchia e nuova scuola dove ai miserrimi maestrini e gli indegni professori fascisti della riforma Gentile si sono succeduti i miserrimi maestrini e gli indegni professori comunisti delle riforme Berlinguer e seguenti? Gli vuoi tentare di far capire che Mussolini entrò in guerra attaccando una Francia già in ginocchio nel giugno 1940 e mandando i suoi aerei a partecipare al bombardamento di Londra a fianco della Luftwaffe di Hitler, quando tutto il mondo libero lo scongiurava di restarne fuori, almeno fuori come aveva fatto la Spagna di Franco?
Cosa gli vuoi spiegare a queste teste di cazzo? Che gli Inglesi, dopo di ciò, e i Francesi non potevano certo amarci alla follia? Che ci siamo salvati proprio grazie alle nostre opere d’arte, altrimenti ci avrebbero spianati volentieri, ed a ragione? Che fu proprio grazie alla benevolenza americana se ce la siamo cavata con un trattato di pace che ci ha tolto (ahimé) solo l’Istria e parte della Venezia Giulia, oltre alle Colonie, e se la ricostruzione italiana fu tutto sommato a buon mercato grazie al Piano Marshall che ci ricomprese anche a noi, malgrado Inglesi e Francesi pensassero che non ce lo meritavamo? Che fu grazie a Baffone Stalin se il dopoguerra durò solo un anno e mezzo, e dal 1947 eravamo di nuovo a piede libero? Libero soprattutto di rompere i coglioni con il nostro revanscismo parolaio agli Americani ed agli Alleati che ci avevano graziati?
Cosa gli vuoi spiegare alla sezione locale del Fascio di Montecassino, o alla sezione locale della Casa del Popolo di Vattelappesca, o ai collezionisti di Pokemon cresciuti nel vuoto culturale assoluto e che improvvisamente si ritrovano elettori e il voto di queste testine di cazzo allevate in provetta finisce che vale come il mio e il tuo?
Mi ricordo che all’esame di Maturità portavo storia. La professoressa in commissione era una comunista di quelle toste, una berlingueriana di ferro. Riuscii a fare un buon esame mantenendomi su posizioni liberal. Il mio diritto di voto sostanziale me lo conquistai a caro prezzo, non presi 60/sessantesimi, ma da allora non ho più avuto paura di sostenere alcuna discussione, con nessuno. Alle Superiori adesso, è tanto se hanno letto due o tre capitoli del No Logo della Klein o sanno i testi in lingua originale di due o tre canzoni di Manu Chao, e giusto perché qualche vecchio rottame sopravvissuto al Sessantotto gliele ha fatte imparare a forza. Voteranno prima o poi il prossimo Hitler, e a differenza che i tedeschi a Weimar non se ne accorgeranno neanche.
Mi scuso per il linguaggio crudo, ma forse la misura è colma. Continuare a pubblicare articoli che poi alimentano – quando va bene – gare di rutti e di insulti forse non è più il caso. La storia ormai la fanno i Pokemon, quelli “rossi” e quelli “neri”, e le loro “evoluzioni”.
Buon divertimento, io ne ho le scatole piene.

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