La tentazione sarebbe quella di
smettere. Cercare di fare cultura e informazione oggi in Italia, e forse
anche in parte del resto del mondo, è una battaglia persa. Le generazioni più
vecchie non riescono a liberarsi di ideologie ormai morte e sepolte. Quelle
nuove sono un abisso spaventoso di ignoranza, sul quale la scuola è passata lasciandolo
assolutamente indenne ed in compenso le propaggini imputridite di quelle
ideologie vi si sono infilate indisturbate, riempiendo il vuoto culturale
istituzionale con una fila di sciocchezze da far impallidire tradizionali
boiate sistemiche come il veganesimo,
le scie chimiche, il complottismo, l’avvistamento degli alieni e compagnia bella.
Pubblico articoli nel Giorno del Ricordo pensando che ormai
siano pagine di storia acquisite, un rituale della memoria comunque utile alla
commemorazione doverosa di tante povere vittime della bestialità umana mai
estinta, ma che comunque abbia poco ormai da aggiungere all’accertamento della
verità storica. Mal me ne incoglie. Fascisti
e Comunisti risorgono dalle tombe
come mummie per prendermi a male parole da ambo i lati della stupidità umana elevata a
sistema. I vecchi, quando va bene, mi danno del fazioso (!): “eh, ma te racconti solo metà della storia,
non dici cosa avevano fatto prima i fascisti!”
Oltraggio, che consapevolmente o
meno, si aggiunge alla tragedia. Nelle Foibe ci finirono semplicemente italiani, non fascisti. Quella fu l’autogiustificazione
che si dettero gli Jugoslavi, che si trovarono per combinazione dalla parte
vittoriosa della guerra mondiale, e poterono coronare un sogno plurisecolare:
quello di mettere le mani su terre da sempre condivise con la comunità italiana
che – dai tempi della Repubblica di Venezia e poi dell’Impero Austro-Ungarico –
era la parte più sviluppata e civile della popolazione di Venezia Giulia, Istria,
Dalmazia, fino giù a tutto l’Adriatico. Gli Slavi, che bestie erano stati –
tanto per cambiare – durante tutta la guerra l’un contro l’altro, bestie si
dimostrarono nel massacrare italiani inermi (colpevoli solo di aver svolto il
servizio militare o civile come loro dovere) soltanto per mettere le mani sui
loro beni. La verità è questa, il fascismo ed il comunismo furono le
sovrastrutture filosofico-politiche di cui si dotarono emeriti figli di puttana da ambo le parti. Peccato
che del fascismo si sa tutto, del comunismo ancora si negano le atrocità. A
costo di equiparare i nostri poveri connazionali, gettati ancora vivi nelle
Foibe, alle Camice Nere, come fecero
– in ossequio ai loro abbietti appetiti – i membri dell’esercito del popolo di Tito.
Ho sempre istintivamente disprezzato gli Jugoslavi e la loro prosopopea, anche
se ormai è acqua passata. Non credevo di dovermi ritrovare a disprezzare tanti
miei connazionali che hanno consegnato il cervello a ideologie ed interessi che
non esistono nemmeno più, ma che come la terra avvelenata di Chernobyl continuano ad esalare i loro velenosi miasmi.
I giovani, poi, sono peggio di tutti. Parlano
come avanguardisti di Mussolini o
come picchiatori del Movimento Studentesco. Hanno studiato storia sui manga giapponesi, quando è andata bene. In
compenso sono pronti a bruciare qualsiasi libro che – sopravvissuto ai tempi e alla desuetudine –
tenti di spiegare loro com’è andata veramente.
Pubblico un commento a Focus
Storia, a proposito della Battaglia di Cassino dove gli Alleati sacrificarono l’Abbazia
di San Benedetto alla necessità di aprirsi la strada per Roma, sperando di
accorciare la guerra. I commenti medi – di giovani e meno giovani – sono che i “conquistatori amerikani” fecero scempio
del nostro patrimonio per umiliarci e sottometterci. Qualcuno addirittura
paragona a loro la signorilità dei
tedeschi che imballarono e portarono via
le opere d’arte. Ovviamente per salvaguardarle, come Siviero ha dimostrato.
Gli Ameri-Cani – cito ancora
testualmente – preferirono distruggere. Sottomettere. Conquistare. Piegare. Assoggettare.
Cosa gli vuoi spiegare a queste
vecchie e nuove teste di cazzo malnutrite culturalmente da una vecchia e nuova
scuola dove ai miserrimi maestrini e gli indegni professori fascisti della
riforma Gentile si sono succeduti i miserrimi maestrini e gli indegni
professori comunisti delle riforme Berlinguer e seguenti? Gli vuoi tentare di
far capire che Mussolini entrò in guerra attaccando una Francia già in
ginocchio nel giugno 1940 e mandando i suoi aerei a partecipare al
bombardamento di Londra a fianco della Luftwaffe di Hitler, quando tutto il
mondo libero lo scongiurava di restarne fuori, almeno fuori come aveva fatto la
Spagna di Franco?
Cosa gli vuoi spiegare a queste
teste di cazzo? Che gli Inglesi, dopo di ciò, e i Francesi non potevano certo
amarci alla follia? Che ci siamo salvati proprio grazie alle nostre opere d’arte,
altrimenti ci avrebbero spianati volentieri, ed a ragione? Che fu proprio
grazie alla benevolenza americana se ce la siamo cavata con un trattato di pace
che ci ha tolto (ahimé) solo l’Istria e parte della Venezia Giulia, oltre alle Colonie,
e se la ricostruzione italiana fu tutto sommato a buon mercato grazie al Piano Marshall che ci ricomprese anche a
noi, malgrado Inglesi e Francesi pensassero che non ce lo meritavamo? Che fu
grazie a Baffone Stalin se il dopoguerra durò solo un anno e mezzo, e dal 1947
eravamo di nuovo a piede libero? Libero soprattutto di rompere i coglioni con
il nostro revanscismo parolaio agli Americani
ed agli Alleati che ci avevano graziati?
Cosa gli vuoi spiegare alla
sezione locale del Fascio di Montecassino, o alla sezione locale della Casa del
Popolo di Vattelappesca, o ai collezionisti di Pokemon cresciuti nel vuoto
culturale assoluto e che improvvisamente si ritrovano elettori e il voto di
queste testine di cazzo allevate in provetta finisce che vale come il mio e il
tuo?
Mi ricordo che all’esame di Maturità
portavo storia. La professoressa in commissione era una comunista di quelle
toste, una berlingueriana di ferro. Riuscii a fare un buon esame mantenendomi
su posizioni liberal. Il mio diritto
di voto sostanziale me lo conquistai a caro prezzo, non presi 60/sessantesimi,
ma da allora non ho più avuto paura di sostenere alcuna discussione, con
nessuno. Alle Superiori adesso, è
tanto se hanno letto due o tre capitoli del No Logo della Klein o
sanno i testi in lingua originale di due o tre canzoni di Manu Chao, e giusto perché
qualche vecchio rottame sopravvissuto al Sessantotto
gliele ha fatte imparare a forza. Voteranno prima o poi il prossimo Hitler, e a differenza che i tedeschi a
Weimar non se ne accorgeranno
neanche.
Mi scuso per il linguaggio crudo,
ma forse la misura è colma. Continuare a pubblicare articoli che poi alimentano
– quando va bene – gare di rutti e di insulti forse non è più il caso. La storia
ormai la fanno i Pokemon, quelli “rossi” e quelli “neri”, e le loro “evoluzioni”.
Buon divertimento, io ne ho le
scatole piene.
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