A quanto sembra, Sergio Mattarella non parteciperà alle commemorazioni del 10 febbraio, Giorno del Ricordo (per chi si mettesse in collegamento soltanto adesso, la rievocazione storica del martirio di Istriani e Giuliani - in una parola, italiani - nelle Foibe alla fine della seconda guerra mondiale, per mano dei "compagni" di Tito.
Per sparare puttanate sull'Olocausto degli Ebrei paragonandolo alle migrazioni di perdigiorno dall'Africa sulle nostre coste il tempo l'ha trovato. Evidentemente il 10 ha altro da fare, troppo impegnato a studiare le prossime mosse per vanificare quel poco di volontà popolare che si è palesata il 4 dicembre scorso, com'é nella sua specialità dal 1993 in poi. O forse (a pensar male, diceva un suo ex compagno di partito......) incombe la ricorrenza privata della sua famiglia, il 1° maggio (vedi alla voce: Portella).
Indignazione di quanti ricordano o commemorano comunque la tragedia dei nostri connazionali sacrificati alla ragion di stato comunista e alla furia slava. Su una cosa sola non mi associo. Qualcuno ha detto: presidente, quelli erano italiani come lei.....
Nossignore, niente affatto. Quella era gente per bene.
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