Arriva fresca fresca l’ultima
sciocchezza Dall’alto dell’Apostolico Seggio. Secondo il vescovo di Roma, i
migranti sono un dono. Chissà perché tutti i paesi d’Europa (meno ovviamente
l’Italia) si stanno affrettando non solo a guardare in bocca a Caval Donato, ma
addirittura a sbattergli la porta della stalla in faccia. Noi no, tutti
domenica a Piazza San Pietro a chiedere perdono tutti insieme non si sa a quale
Dio e per quale grave peccato. L’importante è andare a tempo con lo spartito
dell’Uomo con lo Zuccotto Bianco.
Unico, nel coro assordante dei
piaggiatori italiani bipartisan (anzi, tripartisan) oppure nel silenzio
fragoroso di chi non ha il coraggio dei propri pensieri prima ancora che delle
proprie azioni (a proposito, ma il dogma dell’infallibilità papale è stato
abrogato? no, perché qualcuno per esempio è ancora convinto che il voto sia un dovere,
anziché un diritto, e cose del genere…..della serie, a scuola ci tiravamo le
merendine….), si fa avanti con voce stentorea come il Fantozzi della Corrazzata
Potemkin Matteo Salvini, leader purtroppo non ascoltato come quello che parla
da Piazza San Pietro ma insomma, che si sta facendo anch’egli un discreto
seguito, in questa Italia che vivaddio si sta rompendo finalmente i coglioni
del buonismo e della religione di Stato.
Dice il Matteo di opposizione
(l’altro, quello di governo, per una volta incredibilmente tace): un dono lo
sono di certo, ma per le cooperative che ci mangiano sopra. Apriti cielo,
squarciati Velo del Tempio. Gli italiani - di sinistra, centro o destra, non
importa – sono un popolo di baciapile, laidamente e stolidamente ossequiosi
verso il potere per mero interesse personale. Figurarsi quando uno si permette
di criticare colui che pretende di essere nientemeno che Dio in terra.
Il buon Salvini, che sa di
camminare sulla lama di un rasoio avendo da chiedere il consenso elettorale dei
baciapile, ci va giù soft con comprensibile prudenza. Io non ho da chiedere il
consenso né lo stipendio di nessuno, e posso permettermi di dire che i discorsi
del papa sono sciocchezze.
E di rincarare la dose. Accettare
lezioni morali da uno che ha preso il nome del Poverello di Assisi (colui che
si spogliò di tutto, ma proprio di tutto, abbandonando la ricca casa paterna
nudo come mamma l’aveva fatto) ma che è e resta a capo della più grande holding
finanziaria e immobiliare del mondo mi sembra come stare a sentire i discorsi
della Boldrini, che forse qualche africano indigente l’ha visto a qualche
apericena nei compound delle Nazioni Unite, a servire a tavola.
La Chiesa Cattolica possiede
mezza Roma, per limitarci alla sede. Le chiese di Roma, grandi e piccole, la
sera a una cert’ora chiudono bottega. E la marea di “barboni” che non hanno più
altri effetti personali che cartoni e giornali con cui proteggersi dal freddo
possono considerarsi ancora fortunati che venga consentito loro almeno di
allinearsi ai muri esterni di esse per dormire. Non mi pare che il sig.
Bergoglio abbia dato disposizioni (effettive, intendo) affinché tale
caritatevole status quo venga mutato. Di ciò che giace custodito nei forzieri
delle banche vaticane non ne parliamo, ci sarebbe di che dare sollievo e
ricetto all’intero sistema solare. Di questo Bergoglio non chiede perdono a
nessun Dio. Non sia mai che gli arrivi qualche caffè indigesto.
Il sig. Bergoglio si reca a
Lesbo, a portare le scuse del mondo cristiano a circa 4.000 profughi colà
internati, stretti tra la paura del ritorno indietro (Turchia, non proprio il
massimo dell’ospitalità, o peggio ancora il Medio Oriente di origine) e quella
dell’ignoto insita in un problematico andare avanti. Se ne esce con una
pirotecnica decisione di riportarsi a Roma 12 persone. E gli altri 3.988?
Rimangono ad aspettare le prossime lotterie, come nel film L’Isola? A
rammaricarsi – come si fa dalle nostre parti – per non avere conoscenze
nell’ufficio competente?
12 persone, prendine almeno uno
di religione cristiana, sant'Iddio, così, tanto per dare la sensazione di multiculturalità!
Tanto per far capire che conosci un po’ la storia del Medio Oriente, un posto
dove i cristiani vengono perseguitati da prima dell’Anno Mille! Per
perseguitare i cristiani, le varie confessioni islamiche stipulano tregue come
quelle olimpiche che ogni quattro anni interrompevano le guerre civili
dell’Antica Grecia. Si mettono d’accordo tutti, un po’ come ai tempi della
caccia al negro in Alabama.
Ne vuoi prendere almeno uno di
cristiani? O sei andato lì a baciare le pile (anche te, visto che sei a capo di
una religione di baciapile) all’Islam?
Forse sto dicendo troppo. Mi
prende un dubbio: ma la Santa Inquisizione è stata abolita? O il referendum non
ha raggiunto il quorum? Meglio fare come Salvini, finirla qui. Tanto la gente
(spero) si sta incazzando per conto proprio. Anche con l’Uomo Infallibile,
quello che nemmeno i compagni hanno il coraggio di criticare.
Un’ultima cosa, questa la devo
dire. Se San Francesco avesse avuto degli eredi, dei discendenti, ci sarebbero
gli estremi per una causa di disconoscimento.
La pace sia con voi.
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