Diceva Silvio
Berlusconi, presidente dell’ultimo governo della repubblica scaturito
da un voto popolare, che in Italia la sinistra che si richiama alla tradizione
comunista o post-comunista non ha mai vinto né mai vincerà una libera elezione,
ma ha comunque stabilito una egemonia culturale determinante, impadronendosi di
quasi tutti i mezzi di informazione con una operazione analoga a quella che
sbarca migranti sulle nostre coste quotidianamente. Un bel giorno, i nostri
media si sono svegliati, e la maggior parte dei loro addetti ai lavori erano in
quota alla sinistra, sbarcati in vario modo nelle testate giornalistiche da
quello scafista della politica che è il partito democratico.
Barricate a Gorino (FE) |
Difficile dargli torto, anche a
posteriori. La levata di scudi modello testuggine antica romana contro i fatti
di Gorino ed i reprobi che li hanno provocati parla
chiaro. Non c’è telegiornale o testata cartacea o web degna di questo nome (o
forse, a questo punto, sarebbe meglio dire indegna) che non punti il dito
contro quei cattivi soggetti che in provincia di Ferrara –
udite, udite – hanno fatto le barricate contro dodici donne (di cui una
incinta) ed otto bambini.
I fatti ormai sono noti a tutti. La
requisizione dell’Ostello Amore e natura per
ospitarvi la pattuglia di migranti destinata a quell’angolo di ferrarese,
l’insurrezione del paese, la strumentalizzazione politica e soprattutto
mediatica, le gravissime affermazioni di Ministro dell’Interno
e Prefetto territorialmente competente.
L’Italia è ormai un paese che si avvia al
disastro né più e né meno di come le accadde in occasione della Peste
Nera del 1348. Il popolo fuori a combattere contro il morbo assassino,
la casta dei potenti chiusa nei suoi palazzi, con i menestrelli a cantare i loro
madrigali compiacenti e asserviti.
Non c’è giornale o opinionista - se non
quelli in quota alla destra e pertanto tacciati a prescindere di fascismo,
leghismo, egoismo, tutti gli ismi di cui l’informazione di regime è
capace di imputare a chi rifiuta quell’unico ma fondamentale ismo di
cui essa stessa è viziata, il post-comunismo affarista cattolico-democratico –
che si fermi un attimo ad ascoltare e cercare di comprendere le ragioni degli
abitanti di quel paesino che, forse primi nella storia d’Italia (ma a quanto
pare già capaci di fare scuola e tendenza), sono scesi per strada a sbarrarla
alle stesse forze dell’ordine con le barricate, per non subire la loro quota di
immigrazione forzata.
Angelino Alfano Ministro dell'Interno |
E’ sintomatico che nella vicenda sia
coinvolto un gruppo di donne e bambini migranti. La realtà a volte si diverte a
superare la fantasia, e sembra uno scoop confezionato apposta per
l’informazione filogovernativa. Nelle foto con cui si accompagnano e si aprono
i servizi giornalistici ci sono del resto quasi sempre donne e bambini, sono
loro i primi a sbarcare dagli scafi scortati dalle motovedette europee alle
nostre coste, sono loro a figurare in prima linea davanti all’obbiettivo delle
macchine da presa che sfornano i contributi dei nostri telegiornali.
Chissà perché poi a giro per le nostre
città vediamo tutt’altro: giovani maschi in perfetta forma fisica, che non
sfigurerebbero né nella finale olimpica dei 100 metri piani né come
testimonial di griffes di abbigliamento o di prodotti hi-tech.
Vai a dare torto a quell’abitante di Gorino che ti dice: «….. si sa come vanno
queste cose, dicono undici donne e subito dopo ci mandano i maschi, avranno pur
dei mariti, e così diventa una invasione».
L’Italia scoppia, come era facile
prevedere anche a non essere Nostradamus. E comincia dalla
provincia, dove forse è più difficile stemperare buonismo, carità pelosa e
progressismo di facciata, con il ricorso al fondoschiena degli altri.
Come al tempo della Peste, le Autorità (o
presunte tali) si nascondono dietro le mura del palazzo, e da lì sbeffeggiano
il popolo che fuori rumoreggia, o in alternativa semplicemente muore.
L’aspetto più grave, neanche sfiorato
dall’informazione preconfezionata, è probabilmente quello implicato dalle
gravissime dichiarazioni di Angelino Alfano, Ministro
dell’Interno: «Quella non è Italia!». Detto da uno che ricopre una carica sulla
cui attribuzione l’Italia non ha minimamente avuto a che fare, niente male.
Più gravi ancora le dichiarazioni del
Prefetto di Ferrara Michele Tortora, doppiate da Mario
Morcone, ex Prefetto a sua volta ed attualmente capo del Dipartimento
per le Libertà Civili e l’Immigrazione (sic!) del governo nazionale:
«Vergogna! Episodio che non fa onore al nostro paese!…..vadano in Ungheria!».
Con evidente riferimento alla posizione assunta dal governo magiaro da tempo in
materia di immigrazione, nonché alla polemica di recente scoppiata tra i due
paesi e rinfocolata ieri dal ministro Paolo Gentiloni,
preoccupato di conciliare la politica dell’accoglienza indiscriminata con le
nuove direttive renziane di voce grossa con l’Europa.
Tendopoli sfollati a Camerino (MC) |
Se si può in qualche modo accettare
(ricomprendendole nelle prerogative parlamentari, che prevedono evidentemente
anche il diritto di dire sciocchezze senza vincolo di mandato) le parole del
ministro Alfano – in attesa di chiedergliene conto in eventuali future elezioni
-, le parole di Tortora e Morcone sono inaccettabili tout court, e
dovrebbero configurare la possibilità di sanzione immediata.
Che dei burocrati (l’equivalente
francese, Grand Commis d’Etat, ingentilisce troppo nella traduzione la
funzione e soprattutto chi la assolve) si permettano di rivolgersi così al
popolo in nome del quale esercitano il loro ufficio, che è o dovrebbe essere
quello di ottemperare silenziosamente a direttive governative, la dice lunga
sullo stato di degrado a cui siamo arrivati.
Oggi ricorre il novantaquattresimo
anniversario della Marcia su Roma, e non è un caso neanche che
questa ricorrenza passi sotto silenzio. Le grandi produzioni del passato a
volte sono oggetto di remake, e non vorremmo che fosse proprio questo
il caso, in alternativa alla Peste Nera.
Tornano alla mente le profetiche parole
di Oriana Fallaci: «….m’indigno, e indignata chiedo a che cosa
serva essere cittadini, avere i diritti dei cittadini. Chiedo dove cessino
i diritti dei cittadini e dove incomincino i diritti degli stranieri. Chiedo se
gli stranieri abbiano il diritto di avanzare diritti che negano i diritti dei
cittadini, che ridicolizzano le leggi dei cittadini, che offendono le conquiste
civili dei cittadini. Chiedo insomma se gli stranieri contino più dei
cittadini. Se siano una sorta di supercittadini, davvero i nostri feudatari. I
nostri padroni» (La Forza della Ragione).
Sfollati terremoto Amatrice |
Una prima risposta agli interrogativi
epocali di Oriana Fallaci la fornirà peraltro lo stesso governo italiano in
occasione dell’adozione dei provvedimenti per far fronte all’emergenza causata
dal terremoto che nel frattempo si è abbattuto nuovamente sull’Italia centrale.
Si è potuto constatare infatti che nelle categorie di necessità ed urgenza
che legittimano il ricorso alle procedure di esproprio rientra di diritto
l’esser migranti. Gli italiani a cui il terremoto ha reso inagibile la casa
sono da ritenersi parificati?
Per adesso ci risulta che passino la
notte in tenda, ed è già la seconda.
Noi siamo Gorino. Ed anche Camerino.
Viva l’Italia, si vergogni chi la sta riducendo così.
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