venerdì 1 gennaio 2016

Invictus

Dal profondo della notte che mi avvolge, 
Buia come un abisso che va da un polo all'altro, 
Ringrazio qualunque dio esista 
Per la mia indomabile anima.
Nella feroce morsa delle circostanze 
Non mi sono tirato indietro né ho gridato. 
Sotto i colpi d’ascia della sorte 
Il mio capo è sanguinante, ma indomito.
Oltre questo luogo di collera e di lacrime 
Incombe solo l'Orrore delle ombre, 
Eppure la minaccia degli anni 
Mi trova, e mi troverà, senza paura.
Non importa quanto stretto sia il passaggio, 
Quanto piena di castighi la vita,
 Io sono il padrone del mio destino:
Io sono il capitano della mia anima.

William Ernest Henley, 1888, Life and Death (Echoes)


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