Come scrissi a suo tempo a Dario Nardella sindaco di Firenze, Oriana non
ha bisogno di questo ravvedimento operoso (e interessato) con cui il PD
cerca di racimolare qualche voto extra dedicando una strada della città
a colei che ha infamato fino all'ultimo giorno di vita, e anche oltre.
Sarebbe stata lei stessa a ridere di questo "omaggio", di questa "carità pelosa" e postuma. Oriana ERA Firenze, e non aveva bisogno di nessuno che glielo riconoscesse ufficialmente. Oriana è TUTTE LE STRADE di Firenze, e intitolargliene una non serve, è riduttivo oltre che - a questo punto - offensivo.
Sì, lei avrebbe riso di Dario Nardella, così come aveva riso di Matteo Renzi e di Leonardo Domenici. patetici burattini rappresentanti di un establishment culturale e politico che lei ha sempre disprezzato. Sia quando cercava di cooptarla sotto la bandiera dell'antiamericanismo ai tempi del Vietnam, sia quando la sbeffeggiava perché era andata a vivere in America, fuggendo le prime avvisaglie dell'Eurabia che avanzava.
Se avesse deciso di spendere altre parole per quella gente, sarebbero state come sempre parole di disprezzo irridente. Non una più dello stretto necessario, come sapeva fare lei. E per rispetto - ed omaggio vero - a lei, farò altrettanto.
Basta dire una cosa sola. Quando ancora ho il coraggio e la voglia di avventurarmi in questa città che non riconosco più, che non è più la mia, io so di percorrere sempre e comunque le strade di Oriana.
C'é una intera città che porterà il ricordo di lei per i tempi a venire. La stessa città che non serberà memoria - se non nella deturpazione - di coloro che tardivamente si son ricordati di salire sul suo carro, dopo averla a lungo oltraggiata così come hanno oltraggiato la città stessa dov'era nata e dov'é morta.
Chiudo con un ricordo. Il giorno del suo funerale, in segno di protesta alla città di Firenze che da sempre aveva negato a Oriana il Fiorino d'oro, massima onorificenza della città, Franco Zeffirelli depose sulla tomba quello che lui stesso aveva ricevuto. "Firenze è ingrata, il resto di Firenze fa veramente schifo", disse Zeffirelli ai giornalisti presenti.
Oriana, di lassù, da allora ci guarda e ride.
Sarebbe stata lei stessa a ridere di questo "omaggio", di questa "carità pelosa" e postuma. Oriana ERA Firenze, e non aveva bisogno di nessuno che glielo riconoscesse ufficialmente. Oriana è TUTTE LE STRADE di Firenze, e intitolargliene una non serve, è riduttivo oltre che - a questo punto - offensivo.
Sì, lei avrebbe riso di Dario Nardella, così come aveva riso di Matteo Renzi e di Leonardo Domenici. patetici burattini rappresentanti di un establishment culturale e politico che lei ha sempre disprezzato. Sia quando cercava di cooptarla sotto la bandiera dell'antiamericanismo ai tempi del Vietnam, sia quando la sbeffeggiava perché era andata a vivere in America, fuggendo le prime avvisaglie dell'Eurabia che avanzava.
Se avesse deciso di spendere altre parole per quella gente, sarebbero state come sempre parole di disprezzo irridente. Non una più dello stretto necessario, come sapeva fare lei. E per rispetto - ed omaggio vero - a lei, farò altrettanto.
Basta dire una cosa sola. Quando ancora ho il coraggio e la voglia di avventurarmi in questa città che non riconosco più, che non è più la mia, io so di percorrere sempre e comunque le strade di Oriana.
C'é una intera città che porterà il ricordo di lei per i tempi a venire. La stessa città che non serberà memoria - se non nella deturpazione - di coloro che tardivamente si son ricordati di salire sul suo carro, dopo averla a lungo oltraggiata così come hanno oltraggiato la città stessa dov'era nata e dov'é morta.
Chiudo con un ricordo. Il giorno del suo funerale, in segno di protesta alla città di Firenze che da sempre aveva negato a Oriana il Fiorino d'oro, massima onorificenza della città, Franco Zeffirelli depose sulla tomba quello che lui stesso aveva ricevuto. "Firenze è ingrata, il resto di Firenze fa veramente schifo", disse Zeffirelli ai giornalisti presenti.
Oriana, di lassù, da allora ci guarda e ride.
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