E’ tutto scritto nelle Centuries et prophéties di Michel de
Nostredame. In arte Nostradamus. Il celebre astrologo, scrittore, farmacista e
speziale francese – un tuttologo insomma, come quelli che vanno di moda oggi –
ha previsto la storia del Mondo fino ai giorni nostri nelle sue quartine
scritte nello stile ambiguo e criptico della Sibilla Cumana (IBIS – REDIBIS –
NON – MORIERIS – IN – BELLO, metti la virgola dove ti pare, dopo la seconda o
la terza parola, e non puoi non indovinare, soprattutto retroattivamente).
Il chiaroveggente provenzale ha
fatto la fortuna di tutti coloro che da secoli sfruttano la predisposizione
umana a credere nel soprannaturale, chiamiamolo così. Le Centurie, scritte più
o meno ai tempi della pace di Cateau-Chambrésis, avrebbero previsto eventi
lontanissimi nel tempo come la Seconda Guerra Mondiale, la Guerra Fredda, l’11
settembre e lo scontro di civiltà fra Cristianesimo e Islam. Con annessa
probabile fine del mondo stesso così come lo conosciamo.
Certo è che un po’ come succede
per quei thriller ed horror televisivi che rappresentano fantasie poi
abbondantemente superate dalla realtà che hanno ispirato, i fatti di cronaca
sembrano confermare le predizioni dello speziale chiaroveggente con una
puntualità che dà da pensare. Stai a vedere che i potenti della Terra hanno
letto tutti le sue Centurie, e fanno a gara a chi si attiene più fedelmente
alle loro predizioni. Nostradamus, e se non lui San Malachia o i Sacerdoti
Maya, hanno messo in testa a quelli delle varie stanze dei bottoni anche le
idee più balzane che altrimenti mai avrebbero avuto da soli.
Com’è noto, il veggente di Saint
Remy de Provence dalla stanzetta in cui si era ritirato dopo che la peste gli
aveva decimato la famiglia (evento a quanto pare da lui non previsto, ma come
si sa nemo propheta in patria) aveva
preconizzato che la Guerra Mondiale Finale sarebbe scoppiata in Francia per
colpa della Falce di Luna e avrebbe finito per travolgere tutto il mondo
moderno. Alla fine di essa, si sarebbe stabilito un lungo periodo di pace di
cui però solo pochi avrebbero goduto. L’Olocausto Nucleare che abbiamo temuto
per decenni come conclusione della Guerra Fredda tra le Superpotenze uscite
dalla Seconda Guerra Mondiale sarebbe alla fine stato scatenato dalla Terza,
scoppiata tra le due religioni che si contendono il Vecchio ed il Nuovo Mondo
fin dai tempi dell’Egira.
La chiaroveggenza retroattiva fa
un gran comodo per spiegare una catena di eventi ai quali in questi giorni si
stenta altrimenti a trovare una logica. Sembra che ognuno degli Stati coinvolti
da questo scontro di civiltà su cui si innesta un ancora più forte scontro di
interessi economici abbia deciso di giocare la sua partita a carte con il
Diavolo, incurante delle possibili conseguenze. Tra le quali un possibile Armageddon,
che guarda caso è patrimonio culturale comune a tutte o quasi le religioni. E
ci sarà un perché.
La carenza di leadership
verificatasi con l’avvento di una presidenza americana tra le più deboli e
inconsistenti della storia di quel paese ha lasciato campo libero alle
ambizioni di capi e capetti. I mostri creati da servizi segreti per i quali si
stenta ad applicare come etichetta la corrispondente parola anglosassone, Intelligence, si sono puntualmente
rivoltati contro il creatore come la creatura di Frankenstein. Al Qaeda e
l’Isis, se sono fenomeni genuini (del che ci siamo permessi in passato di
dubitare più volte), sono fenomeni che avrebbero potuto essere evitati da una
classe dirigente appena un po’ più avveduta di quella che ha in mano le sorti dell’Occidente
da vent’anni almeno a questa parte.
Errori marchiani come le due
Guerre del Golfo combattute con una carenza progettuale senza precedenti si
sono parimenti dimostrati esiziali prima di tutto per chi li ha commessi. Anche
se nessuno quanto e come la cosiddetta Primavera Araba, la Madre di tutte le
Stupidaggini, messa in atto non da quella diplomazia americana a cui abbiamo
sempre imputato – a volte con ragione – inesperienza e rozzezza di giudizio ma
bensì dalla navigata omologa europea. Da francesi, inglesi, italiani, gente che
affaccia sul bacino del Mediterraneo da millenni, che ha gestito imperi, che
combatte i Mori o ci convive fin dalle origini dell’Islam.
La Siria però non è più la
vittima del tentativo di esportazione di una improbabile democrazia come quelli
che ci hanno portato a rimestare nel precario equilibrio tra un potere politico
a volte brutale ma comunque laico e non ostile a noi come le dittature di
Egitto, Libia, Tunisia, Iraq ed il loro corrispettivo religioso rappresentato da
teocrati più o meno fermi a Maometto. Ad Aleppo e nelle altre zone del Medio Oriente
dove si combatte, lo si fa finalmente in nome di interessi economici espliciti,
non più mascherati dall’ipocrisia o dalla confusione mentale. Da una parte un
mondo islamico che vive l’ennesima recrudescenza del conflitto endemico tra
Sciiti e Sunniti e che cerca di indebolire drasticamente l’Occidente
scaraventandogli quantità giornaliere ingestibili ed insostenibili di migranti.
Dall’altra un fronte – chiamiamolo così – cristiano
che si presenta all’appuntamento con le predizioni di Nostradamus ancor più
variegato e frazionato di quanto era prevedibile anche da parte del più
chiaroveggente dei veggenti.
La Francia di Hollande, da cui
correttamente parte tutto nella fase decisiva che porta alla resa dei conti globale
in Medio Oriente ed in Europa, scopre che quell’asse franco-tedesco su cui
aveva riposto tante speranze le serve a poco ora che deve dare risposte ad un
popolo che canta coraggiosamente la Marsigliese
sotto i colpi dei kalashnikov degli attentatori ma che, svegliatosi da un lungo
e colpevole torpore, si scopre costituito per almeno il 10% proprio da quei
musulmani che improvvisamente sono diventati il nemico.
La Germania di Frau Merkel è
ancora in ginocchio – cosa impensabile fino a questa estate – sotto i colpi
inferti a Volkswagen e Deutsche Bank, i pilastri con cui pensava di reggere
l’urto dei profughi trasformandolo in un nuovo boom economico tedesco. La Merkel
va a bombardare a fianco di Hollande non più come il partner forte della
coppia, il vero maschio, ma come il più debole dei fratelli De Rege. La signora
di ferro lascia inoltre spiazzato il fedele alleato italico Matteo Renzi, che
si deve inventare qualcosa per conto suo visto che da Berlino non arrivano più
ordini. Bombardare senza entrare in guerra è uno sketch già usurato dal tempo.
Servirà qualcos’altro, e a breve.
A proposito dell’Italia, in una
recente intervista il leader russo Putin ha dichiarato che trattasi ormai di un
paese che non conta più nulla, governato da persone irresponsabili che per di
più nessuno ha eletto. Per fare una simile valutazione, non importava essere
Nostradamus. Sicuramente al buon Vladimir deve essere più difficile capire in
questi giorni cosa fare con Erdogan e la Turchia. Sono i due paesi più potenti
militarmente parlando a ridosso dell’area mediorientale. Sono quelli che
maggiormente agognano a riempire il vuoto di potere lasciato dagli americani,
tagliandosi una fetta di Siria ed Irak in ogni caso a spese dei Curdi (che
nello scacchiere internazionale recitano sempre la parte di quel membro dei
Brutos che prendeva lo schiaffone e veniva lasciato a piangere). Dai tempi
dello Zar e del Sultano, Russia e Turchia si prenderebbero a schiaffi tanto ma
tanto volentieri. Damasco val bene una pila di cadaveri sui Dardanelli, come ai
vecchi tempi?
Sassi contro l'ambasciata turca di Mosca |
Difficile stabilire da che parte
stare. Forse per questo tanti aspettano il trascorrere dell’ultimo anno
dell’inutile presidenza di Barack Obama. Un bel presidente di destra con i
capelli tagliati a spazzola renderebbe tutto più semplice. Alla peggio, la
Clinton come primo presidente donna non potrebbe mai fare peggio del primo
presidente di colore. Nel frattempo la C.I.A. appoggia Erdogan, cercando di
trasformarlo nel nuovo Saddam Hussein, mentre Assad se la ride al vedere un Occidente di così poche idee ma in compenso confuse. L’Arabia Saudita finanzia intanto
Al Qaeda e Isis sperando che indeboliscano l’Occidente, per fare la qual cosa
basterà forse la prima bolletta del gas rilasciata da Putin quest’inverno.
Con tutto questo sullo sfondo,
risuona per noi la inesorabile colonna sonora dei discorsi del Presidente
Mattarella e dell’onorevole Boldrini. Bisogna che finiscano le violenze sulle
donne. Bisogna anche che i musulmani si integrino nella nostra società. Bel
problema. Avete mezz’ora di tempo per risolverlo a partire da adesso. Tra
mezz’ora consegnate.