Mi metto in coda con curiosità
per entrare a vedere questo nuovo film di film di fantascienza di cui si parla
tanto. La critica l’ha stroncato, paragonandolo al magistrale e denso di
significati 2001 Odissea nello spazio
di Kubrick (una canzonetta pop in confronto ad un’opera lirica, questo è più o meno il
senso della stroncatura). Il pubblico, come sempre, ragiona per conto suo e
dopo poche settimane gli decreta un successo ad effetto valanga. E’ il 1977,
sono uno dei tanti ragazzi stanchi della fantascienza “concettuale” e di quella
realizzata con pupazzi animati e sfondi di cartone. Gli effetti speciali
introdotti per la prima volta da Guerre Stellari mi travolgono segnandomi per
sempre, al pari di tutta la mia generazione. Uscito da quella sala
cinematografica, per me il cinema non sarà più lo stesso.
Mi rimetto in coda con nostalgia
ed aspettativa per portare mio figlio di sei anni a vedere il primo film della
nuova trilogia di George Lucas. E’ il 1999, sono passati 22 anni e La minaccia
fantasma compie il miracolo di affascinare sia il bambino di sei anni, più o
meno la stessa età di Anakin Skywalker (che il manifesto cinematografico ritrae
contro un muro su cui proietta la sua ombra da adulto, quella di Darth Vader)
travolgendolo e stregandolo per sempre così come era successo al genitore due
decenni prima, sia lo stesso genitore ex ragazzo del 77 che si ritrova bambino
come se il tempo non fosse passato affatto già alle prime note della celebre
fanfara di Star Wars ed al primo apparire della altrettanto celebre didascalia
introduttiva che scorre sullo sfondo dell’universo stellato.
Passano gli anni e sono di nuovo
in coda per ritrovare antichi amici nel frattempo invecchiati come me nel nuovofilm che la Disney ha realizzato dopo l’acquisizione della Lucasfilm. Accanto a
me c’è mio figlio diventato ormai un uomo come lo ero io quando lo portai a
conoscere l’universo di Star Wars, plasmando indelebilmente la sua fantasia
così come era stata plasmata la mia. Siamo nel 2015, e Il risveglio della Forza
compie di nuovo il miracolo di annullare il divario spazio – temporale, quasi
come un balzo nell’Iperspazio del Millenium Falcon. Dopo pochi istanti sono di
nuovo il ragazzo del 77, mio figlio il bambino del 99 e tutti e due partiamo
alla ricerca di Luke Skywalker insieme ai vecchi e nuovi eroi della Saga più
celebre della storia del cinema.
Episode Seven: The Force Awakens |
Episode Seven. Forse nessuno sarà
mai in grado di spiegare, nemmeno lo stesso George Lucas, per quale motivo da
quasi quarant’anni a questa parte egli sia riuscito a trovare la chiave d’accesso
all’immaginario collettivo di così tante generazioni. Dalla più vecchia, la
mia, che aveva salutato nel 1977 un Harrison Ford nel pieno della sua
giovinezza di uomo e di attore in procinto di diventare una star del cinema
mondiale proprio grazie a Guerre Stellari e che in questa notte di dicembre del
2015 lo ritrova con i capelli bianchi e la pistola laser in mano al fianco del
fedele compagno Chewbecca (e fa un grande effetto, a pensare che siamo
invecchiati insieme e come lui tra poco anch’io avrò i capelli ingrigiti). A
quella più giovane, fatta di ragazzi che entrano al cinema con le spade laser
giocattolo e durante le scene d’azione più travolgenti sentono l’irresistibile
bisogno di inscenare in prima persona quei duelli che abbiamo visto tante volte
sullo schermo, impersonati da Yoda, Obi Wan kenobi, Luke ed Anakin Skywalker.
Quando Harrison Ford e Peter Mayhew
nei panni di Han Solo e Chewbecca entrano di nuovo nel Millenium Falcon dopo
tanti anni, e Ford pronuncia la frase storica “Ciube, siamo a casa”, parte
irresistibile l’applauso. Quando fanno la loro ricomparsa gli altri eroi della
trilogia originale, ingrigiti dal tempo e proprio per questo ammantati di
un’aura mitologica ancora più forte, parte la botta di malinconia.
Come per gli eroi giovani della
nuova generazione Jedi, anche per i ragazzi al cinema Han Solo, Luke e la
Principessa Leia sono eroi da favola, di cui si è sentito parlare ma di cui
nessuno ha più avuto prova della reale esistenza. Eccoli qui, ce li ritroviamo
di fronte tutti quanti e tutti insieme. Ford che nel frattempo ha costruito la
sua leggenda su capolavori come Blade Runner e la serie di Indiana Jones; Mark
Hamill che ha atteso per quarant’anni di tornare a vestire i panni del suo
personaggio più riuscito, il Jedi che deve riportare equilibrio nella Forza e
nell’Universo; Carrie Fisher, un tempo l’inquieta figlia della diva Debbie
Reynolds (un titolo su tutti, “Cantando sotto al pioggia”) e diventata diva a
sua volta grazie a George Lucas. Che li scelse tutti da sconosciuti quali
erano, selezionati tra tanti altri sconosciuti, e li consegnò alla leggenda.
Kilo Ren, il nuovo "cattivo" |
Di tutte le saghe che hanno
segnato la storia del cinema, dal Signore degli Anelli a Harry Potter, questa
di Guerre Stellari riesce a mantenere lo spessore epico e insieme fantastico e
carico di significati e di simbologia (proprio come quel 2001 Odissea nello
spazio che le veniva contrapposto agli esordi) unito all’innovazione
tecnologica d’avanguardia che ne fanno sicuramente la più importante. L’epopea
della Repubblica che lotta per sopravvivere all’Impero malvagio con i suoi
cavalieri erranti armati di spada laser e della Forza che pervade l’Universo
simboleggia l’eterna lotta tra il Bene ed il Male, destinata a non risolversi
mai definitivamente. Ed insieme narra la storia più antica del mondo ed in cui
ogni uomo ed ogni famiglia possono immedesimarsi: l’eredità dei padri verso i
figli, la difficile battaglia quotidiana per affermare se stessi senza smarrire
le proprie radici e l’affetto e la stima di chi ci ha generato e prima o poi
dobbiamo perdere, per dopo semmai ritrovare altrove. La Forza scorre potente in
tutte le nostre famiglie.
La maschera più famosa della storia del cinema |
L’episodio sette si mantiene
all’altezza dei precedenti, scrivendo un altro capitolo di questa storia girata
ormai all’interno del nostro stesso immaginario. E nello stesso tempo opera una
divertente citazione dei capitoli passati, in alcune situazioni che il pubblico
sicuramente non faticherà ad individuare. “Certe cose non cambiano mai”, dice
Han Solo a Leia in una delle battute più significative di questo film di cui
sarebbe un delitto anticipare la trama, privando lo spettatore del piacere di
reimmergersi nella propria fantasia e nella propria infanzia.
Basti dire che siamo attesi da
nuova attesa, per gli sviluppi della storia che saranno contenuti negli episodi
Otto e Nove già in cantiere, la cui uscita è prevista per il 2017 e 2019. Al
pari di ciò che succederà nella nostra vita reale di cinefili e sognatori destinati
a rimanere bambini dentro, vecchi eroi si accomiateranno dal pubblico che li ha
amati e giovani prenderanno il loro posto. Figli succederanno ai padri. Vecchie
e nuove armi e astronavi ecciteranno la nostra fantasia. Momenti divertenti ed
altri più solenni ci prenderanno allo stomaco ed al cuore.
Il film si chiude con una mano
tesa, un gesto con cui un oggetto simbolo di tutta la Saga viene offerto, senza
sapere ancora se sarà accettato. Lo sapremo tra due anni, lunghi e insieme
velocissimi da passare, proprio come quando eravamo ragazzini. Del resto, ne
sono passati quaranta e sono volati.
Che la Forza sia con tutti voi.
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