Dice: da qui alla fine bisogna incontrarle tutte. Il fatto è che noi le
abbiamo già incontrate tutte. Il campionato di calcio è un debito kharmico.
Quello che si è fatto o subito in altre “vite” si sconta o si emenda in questa.
Il campionato 2015-16 è scritto nelle stelle (per questo in estate non volevano
comprare nessuno). Questo è l’oroscopo della Fiorentina.
1^ giornata. C’è da
vendicare il 1977. il Milan pareggiò
all’ultimo minuto, la Fiorentina si salvò all’ultima giornata. Come direbbe Renzi,
“missione compiuta”.
2^ giornata. C’è da
vendicare il 1993. Ci servivano punti vitali per salvarci, a Torino sponda granata nessuno si
ricordò che eravamo già allora gemellati. E noi bischeri, ancora due anni fa
per farli qualificare alla Coppa per poco non ci segnavamo da soli. Come dice
il proverbio, “dagli amici mi guardi Iddio”.
3^ giornata. Ne avrebbero
più loro da vendicare, per la verità (1978, 2009…). Noi limitiamoci allo scorso
anno, all’assedio di Fort Genoa –
anzi di Fort Perin – che fruttò un incredibile 0-0, ed ai regali arbitrali di
due anni fa che fruttarono un ancora più incredibile 3-3 (P.S. Gasperini non
s’affronta).
4^ giornata. C’è da
vendicare nientemeno che il 1926, e la prima sconfitta della storia della Fiorentina,
da quando il calcio fu reinventato dai maestri inglesi. Quello con il Carpi é uno dei tanti derby
dell’Appennino di questi ultimi anni, a base di Lambrusco e scollinate di Futa,
Raticosa, Muraglione e quant’altro. Alla prima uscita basta mandare Babacar,
per le prossime vediamo.
5^ giornata. C’è da
vendicare il 1968, l’unica sconfitta stagionale che macchia il secondo
scudetto. E Gazzoni Frascara che da dieci anni rompe i coglioni sul “male non
fare paura non avere”. C’è da dire che finché il Bologna rimane su questi livelli, il debito kharmico è tutto in
Valle Padana, e l’Appennino è una Cordigliera Viola.
6^ giornata. Da Calciopoli
in poi, c’è da vendicare di tutto e di più. La Juve a colori – l’Inter - ce ne ha combinate quasi più di
quella in bianco e nero. Ultimamente però le cose stanno tornando a posto.
L’anno scorso bastò Enrico Toti, quest’anno un arbitro a cui il governo deve
avere imposto per decreto di fischiare tutto quello che c’è da fischiare.
Niente di più, niente di meno.
7^ giornata. C’è da
vendicare “il Laureato”. Non il film di Mike Nichols, ma quello di Mario &
Vittorio Cecchi Gori, avente per protagonista il più giovane dei due. Stavolta
non ci sono né Vittorio, né la Rita, né il mitico Gigi Radice. Né soprattutto
Stefan Effenberg e Brian Laudrup, i soldi peggio spesi nella storia della
Fiorentina. Senza di loro, l’Atalanta
non ha scampo.
8^ giornata. C’è da
vendicare la Coppa Italia 2014. Fondamentale accertarsi prima se Jenny ‘a Carogna
sta ancora a Poggioreale, oppure è tornato a piede libero. E a Fuorigrotta. Per
fermare Insigne e qualche altro fuoriclasse del Napoli potrebbe bastare una attenta marcatura. Per fermare i
Casalesi, troppi ce ne sono da marcare. Speriamo bene.
9^ giornata. C’è da
vendicare tanta di quella roba che probabilmente bisogna risalire al 50 avanti
Cristo. Partiamo dal 1993, che è sufficiente. Da quando Roma giallorossa si aprì ad accogliere tra le sue gambe l’Udinese,
condannando Firenze alla seconda serie B della sua storia. Da allora il conto
aperto con la Lupa è cresciuto anno dopo anno, e i due ceffoni recapitatile a
domicilio lo scorso anno sono un risarcimento del tutto parziale.
10^ giornata. Altro
gemellaggio, altra complicazione dell’esistenza. Non c’è niente da vendicare da
parte degli “amici” di Verona,
Hellas, solo da giocare una partita normale pensando solo a noi stessi e
fregandosene – vivaddio – di chi c’è nella curva dirimpettaia. Che tanto è
tutta gente con la quale la pappa insieme ce l’hanno mangiata in pochi.
11^ Giornata. Frosinone, chi era costui? Tavecchio fa
capire tra le righe che questo potrebbe essere l’anno della Fiorentina. Chi non
ha le mani impegnate a toccarsi, alzi – appunto - la mano. Il Presidente più
amato dai gay e dagli extracomunitari ci piace molto di più quando inveisce
contro la provincia calcistica. Posti sperduti, ci vuole un sacco di tempo ad
andare ed anche di più a tornare, specialmente se le cose non sono andate per
il verso giusto. Quel giorno dovrebbe commemorarsi San Khouma, se tanto mi da
tanto.
12ˆgiornata. C’è da
vendicare la vendetta di Sinisa, le tre scoppole rimediate l’anno scorso da un
Montella ancora preso dai malumori verso una società “braccina” (chissà che
avrebbe detto quest’anno il buon Vincenzo, al posto di Sousa…). La Sampdoria per il resto non ispira
particolari sentimenti, Prova ne sia il celebre coro Ultras: “come c…… si fa/ a
tifare la Samp!.....”
13^ giornata. Il derby dei
motorini, tutti ad Empoli. Qui
grosse vendette da fare non ci sono, semmai è l’IKEA che deve rivalersi sulla
società locale perché lo stadio l’hanno montato male, e non come era scritto
nelle istruzioni dettagliate. Di tutti gli esodi viola è il più vicino. Anzi,
il più Vecino (scusate la battuta, se l’anno prossimo prendono Iniesta farò di
meglio).
14^ giornata. Ci sono più
derby sull’Appennino di quanti ne può sognare tutta la tua conoscenza, avrebbe
detto Shakespeare. A Reggio Emilia contro il Sassuolo non c’è da vendicare granché, se non un 3-4 casalingo a
tutt’oggi incomprensibile e due anni pieni di rottura di palle con Di Francesco
accostato alla Fiorentina ad ogni sessione di mercato. Asfaltare la MAPEI peraltro
è sempre un piacere.
15^ giornata. L’Udinese merita un discorso a parte. Ha
sempre rotto le scatole alla Fiorentina, che peraltro spesso e volentieri
glielo ha permesso. 1993 a
parte, in Friuli l’unica cosa colorata di viola è la faccia della gente quando
ha freddo, cioè quasi sempre. D’altra parte, se avessimo comprato Di Natale una
decina d’anni fa ci saremmo risparmiati tante amarezze.
16^ giornata. THE DAY.
Torna davanti al Toro Viola la maglia bianconera. Quella originale, diffidate
da tutti i tentativi di imitazione. Vendetta? Fate un po’ voi. Qualcuno risale
all’Unità d’Italia. Sul 1982 credo siamo tutti d’accordo. Da allora ogni
occasione è buona, vincere contro la Juventus
non sarà mai abbastanza.
17^ giornata. Chievo. Si è già vendicata abbastanza
Madre Natura, affibbiando alla seconda squadra di Verona un nome che sembra
uscito da una commedia vintage di Lino Banfi. Alla prima uscita i Clivensi (ma
chi li distribuisce i nomi?) ci bastonarono, avviandoci ad una tranquilla
retrocessione, la seconda dell’era Cecchi Gori, la terza in assoluto. Da allora
poco o nulla da segnalare, sarebbe come giocare a Firenze con il Porta Romana,
o con la gloriosa Rondinella. Forse Tavecchio tutte bischerate non le dice.
18^ giornata. Qui
bisognerebbe vendicarsi di chi mette sempre in calendario Palermo - Fiorentina alla penultima giornata. E meno male che non
c’è Cagliari in serie A quest’anno, se no ce la schiantavano all’ultima. Per
fortuna che non siamo superstiziosi. E speriamo che per quell’epoca il vecchio
Zampa ne abbia combinata qualcuna delle sue.
19^ giornata. L’altra metà
di Roma. Contro la Lazio ci sono da
vendicare negli ultimi 7 anni ben 5 sconfitte casalinghe, alcune delle quali definirle
rocambolesche è un eufemismo. La vendetta più bella sarebbe ripetere l’ultima
giornata del 1955-56. La Fiorentina si impose sui biancocelesti per 4-1, ma
soprattutto quel giorno c’era da festeggiare un traguardo assai più importante.
Corsi e ricorsi? Voi che dite?
Questo è l’Oroscopo Viola. L’anno prossimo tra l’altro la Fiorentina fa
90. Non di paura. Di anni. C’è un bel debito kharmico da saldare. Molti di noi
attendono da una vita. Sarebbe anche l’ora.
(P.S. E’, o vuole essere, niente più che un divertissement. Non ce ne
vogliano gli amici tifosi delle altre squadre. Lasciateci sognare, non
svegliateci).
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