La vicenda del pensionato milanese che ha
ucciso il rumeno che gli stava entrando in casa sembra di quelle fatte
apposta per spaccare in due l'opinione pubblica, come succede da sempre
sui fatti di cronaca nera fin da quando esiste - appunto - una opinione
pubblica.
Ma c'é di più. Come nella vicenda del benzinaio di qualche tempo fa, emerge da una parte una fetta di popolazione che "non ne può più". E che è pronta ad applaudire qualsiasi gesto e qualsiasi intervento (anche di quelli del tipo "giustizia fai da te") perché trova ormai intollerabile vivere a rischio della propria vita con uno stato ed un sistema giudiziario che ormai proteggono soltanto i diritti e la privacy di chi delinque. Dall'altra c'é un'altra fetta di popolazione che sotto l'egida della presunta legalità continua a schierarsi di fatto (almeno a mio giudizio) dalla parte di chi, armato o non armato, si introduce nella proprietà altrui. Sia a livello individuale, sia a livello di massa di migranti.
Sono due metà che
ormai non si parlano e non si comprendono più. Situazione
pericolosissima, perché l'esasperazione da un lato e la sordità
dall'altro preludono quasi sempre a svolte autoritarie. D'altra parte, o
i problemi si affrontano e si risolvono per tempo, o quando poi è tardi
è tardi. I sistemi democratici non fanno eccezione.Ma c'é di più. Come nella vicenda del benzinaio di qualche tempo fa, emerge da una parte una fetta di popolazione che "non ne può più". E che è pronta ad applaudire qualsiasi gesto e qualsiasi intervento (anche di quelli del tipo "giustizia fai da te") perché trova ormai intollerabile vivere a rischio della propria vita con uno stato ed un sistema giudiziario che ormai proteggono soltanto i diritti e la privacy di chi delinque. Dall'altra c'é un'altra fetta di popolazione che sotto l'egida della presunta legalità continua a schierarsi di fatto (almeno a mio giudizio) dalla parte di chi, armato o non armato, si introduce nella proprietà altrui. Sia a livello individuale, sia a livello di massa di migranti.
L'altra sera ho commentato d'istinto: HA FATTO BENE. Commentare d'istinto fatti come questi forse non va bene. Non si dovrebbe fare. Eppure, a ripensarci per quanto tempo ho coltivato, abbiamo coltivato una cultura della legalità, solo per ritrovarci a vivere in un paese dove la legalità non esiste più? Dove chi è più disonesto e più cialtrone, dal napoletano che ti tira in testa la bottiglietta di piscio (e passa per criatura folkloristica) al balcanico che ti entra in casa e ti sgozza (e passa per migrante portatore di cultura da proteggere), ha tutti i diritti. E tu nessuno.
Legalità significa diritti e doveri per tutti. Gli stessi. Quindi anche per me. Che altrimenti mi sono rotto i coglioni e scopro di ritrovarmi con soltanto la destra che parla un linguaggio che capisco e che mi capisce. E che spende ancora almeno qualche parola per difendermi e rincuorarmi.
I paesi anglosassoni non possono essere certo accusati di non essere "patrie del diritto". Negli Stati Uniti, la legittima difesa contro chi attenta alla tua vita ed alla tua proprietà è ammessa fino alle conseguenze più drastiche. In Sudafrica, Pistorius ha avuto una pena mite perché ha potuto sostenere che la fidanzata si era introdotta in casa sua a sua insaputa. Non sono paesi più incivili del nostro. Anzi.
Sì, il pensionato milanese ha fatto bene. Stavolta lo dico razionalmente, non d'istinto. E mi fa schifo una certa napoletanità, che molti scambiano - interessatamente - per folklore. Anche questo non lo dico più d'istinto, ma in piena consapevolezza. Chi difende tutta quella gente con me non ha più a che fare.
P.S. la famiglia del rumeno ha chiesto la perizia psichiatrica per il pensionato milanese. Se la richiesta viene accolta, non c'é bisogno delle previsioni di Nostradamus per capire che il nostro mondo è alla fine.
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