Avevamo invocato la Dea Bendata
quale componente essenziale delle sorti viola nel presentare la nuova stagione.
Purtroppo, come già altre volte nella storia controversa e sofferta della
Fiorentina, la Fortuna ha dimostrato di aver diritto al riconoscimento
dell’invalidità permanente al 100%, risultando oltre che cieca anche sorda.
La nuova tegola arriva verso
l’ora di cena del 22 settembre 2014, il giorno dopo un vittorioso
Atalanta-Fiorentina che aveva appena finito di riscaldare gli animi perplessi e
tremebondi dei tifosi viola. Come sempre in questi casi, niente rende meglio
l’idea (e gela il sangue, visti i precedenti) delle parole scarne, essenziali,
ufficiali del comunicato dell’A.C.F. Fiorentina.
ACF Fiorentina comunica che Mario Gomez, al termine della gara
Atalanta-Fiorentina ha subito una lesione di primo grado alla giunzione
mio-tendinea dei flessori della coscia destra, diagnosi confermata dagli
accertamenti eseguiti in data odierna. L’atleta ha già iniziato le cure del
caso. Tra 10 giorni sarà eseguito un nuovo controllo. La prognosi prevista per
la completa ripresa dell’attività sportiva è di 3 settimane.
Successivi accertamenti hanno
confermato che l’infortunio avvenuto nei minuti finali della partita di Bergamo
non sarebbe altro che dovuto ad una azione di gioco, favorito tra l’altro probabilmente
dalla stanchezza per una gara tiratissima nella quale Mario Gomez non poteva
più essere sostituito anzitempo (Montella aveva esaurito i cambi). Nello stesso
tempo al bomber tedesco bruciava di dover concludere un’altra gara a zero reti
segnate. Insomma il classico caso di gamba non trattenuta, per lodevole ma
purtroppo sfortunato impegno.
La scivolata fatale di Bergamo
nell’immediato significa per la Fiorentina un nuovo temporale sul bagnato, e
questo spiega forse anche il ritardo nella comunicazione ufficiale del nuovo
stop per Supermario. Si è voluta la assoluta certezza di un esito che non ha
mancato di scatenare puntualmente e da subito un uragano di polemiche negli
ambienti di un tifo già surriscaldato, durante l’estate appena terminata, dalla
vicenda Rossi. La psicosi complottistica peraltro sta avvelenando questo inizio
di campionato a Firenze ancor più forse degli infortuni dei giocatori e delle
difficoltà di far risultato della squadra.
Bene che vada, comunque, l’unica
cosa certa è che per un mese i viola dovranno affrontare gli impegni di
campionato e coppa privi del loro principale terminale offensivo, pur con lo
scartamento ridotto a causa della difficoltà di entrare in forma registrato in
questo avvio di stagione. Senza dimenticare che il bagnato della Fiorentina è
fradicio, perché l’altro terminale offensivo fiorentino, Pepito Rossi appunto,
è fermo da prima dell’avvio e per motivi ancora più seri.
Sembra il bis della stagione
scorsa, ma non è così. Stavolta è peggio perché manca Rossi, alle prese per
chissà quanto tempo con la convalescenza e la riabilitazione dopo l’intervento
chirurgico subito a fine agosto. Ma è anche meglio perché ci sono un Babacar ed
un Bernardeschi in più, che adesso hanno l’occasione di mettere definitivamente
in luce le rispettive qualità dando nel contempo una mano alla propria squadra,
che del famoso tridente su cui poggiavano tante speranze avrà almeno fino ai
primi di novembre a disposizione il solo Cuadrado. C’è da scommettere inoltre
che verrà momentaneamente sospeso qualsiasi sviluppo di mercato per Mounir El Hamdaoui,
et pour cause.
Nel frattempo, ed a scanso di
ulteriori ed ancor più pesanti equivoci, il giocatore tedesco ha già fatto
sapere che non intende tornare in Germania e che proseguirà qui a Firenze tanto
la convalescenza che la ripresa della preparazione atletica.
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