Preceduta dalla ormai consueta
porzione di guerriglia urbana ad opera dei rispettivi disagiati sociali vestiti
da tifosi, arriva la sera della prima anche per i campioni del mondo in carica
della Germania.
Parentesi, bisognerà riflettere
su quanto sta succedendo in Francia. Praticamente tutte le principali
rappresentative nazionali in lizza per il titolo di Euro 2016 si sono portate
al seguito un cospicuo numero di energumeni da stadio, coloro che vanno sotto l’etichetta
inglese di hooligans. Sembra che nelle strade francesi si stia costituendo una
specie di internazionale del tifo violento (o del tifo pretestuoso che dir si
voglia), al grido di “Spostati di tutto il continente, unitevi! E datevele di
santa ragione!”
Stasera gioca l’Italia. Andrà a
finire che se nessuno dei nostri connazionali transitati Oltralpe darà luogo
almeno ad un abbozzo di intemperanza anche lieve (i nostri, a differenza degli
altri, prediligono infatti gli stadi di casa, dove di solito arsenali e fosse
dei leoni possono essere comodamente organizzati in strutture permanenti) ci
dovremo sentire come i soliti italiani ai margini dei grandi fenomeni “culturali”
del mondo, lambiti appena dagli eventi più trendy, quaggiù alla periferia dell’Impero
dove viviamo.
Ma torniamo alla Germania, e
lasciamo la Francia ai suoi problemi di ordine pubblico che come il mal voluto –
dice il proverbio – non sono mai troppi. I bianchi di Joachim Loew esordiscono
con un 2-0 all’Ucraina che più bugiardo non si può, se qualcuno intende
rubricarlo come dimostrazione di forza.
I tedeschi vanno in vantaggio su
un colpo alla Balotelli del terzino di origine albanese Shkodran Mustafi, il goleador che non ti
aspetti. E non se lo aspetta la difesa ucraina, infatti. Dopo, è gran rincorsa
dei gialli sui bianchi, che un po’ grazie a Manuel Neuer e molto grazie alla
fortuna riescono a smaltire il periodo di prevalenza ucraino senza danni. Alla
fine, Loew mette Schweinsteiger a fare il Bastian contrario sugli ultimi
attacchi disperati di un’Ucraina che affonda nel burro di una difesa non all’altezza
di un titolo mondiale da difendere. Il vecchio guerriero lo ripaga con un gol
in controbalzo assai pregevole su contropiede del redivivo Ozil. Tutto bellissimo,
ma assolutamente eccessivo rispetto ai meriti della squadra.
La Germania è quella di sempre,
quando non è nei suoi momenti migliori. Solida e robusta, e tecnica quanto
basta per sfruttare le occasioni propizie. Poco brillante nel gioco e
deficitaria in difesa (Neuer a parte, il quale con le buone o con le cattive
finisce spesso a fare il centrale aggiunto), è anche in questa circostanza assai
fortunata. E storicamente, quando la Germania beneficia di questi doni della
sorte, finisce per passare i turni eliminatori in qualche modo, e dopo è un
crescendo fino alle battute finali. In Brasile, per esempio, andò così.
Stiamo a vedere, per ora non è un
grandissimo torneo, e la solidità germanica mista a fortuna potrebbe anche
bastare. Di sicuro, l’UEFA ha detto che basta così con gli incidenti dentro e
fuori lo stadio. Inghilterra e Russia hanno già il cartellino giallo. Dei
tedeschi per ora non si parla.
A Lille invece, sede del girone
C, non si parla d’altro. I tedeschi mancano da queste parti da più di settant’anni.
L’ultima volta arrivarono qui dopo aver aggirato la Linea Maginot. L’esercito alleato
era in rotta, impadronirsi dei maggiori centri francesi per la Wehrmacht
(allora la squadra tedesca si chiamava così) fu uno scherzo, e ci furono tutto
sommato meno “torbidi” per le strade di quelli registrati in queste prime
battute di Euro 2016. Mandarli via invece fu un’altra questione.
Da qui, sotto le Ardenne, si
arriva a Parigi con i mezzi moderni in un paio d’ore. L’altra volta ci
impiegarono qualche giorno, con i panzer. Il timore è che le forze che hanno in
campo siano loro sufficienti a ripetere l’impresa. Non hanno più Klose, e
questo sicuramente è un deficit. C’è invece, teoricamente, Mario Gomez, e
questo non è detto che sia un bene. Nel complesso, hanno tanti giocatori che si
possono inventare prodezze ed altrettanti che possono combinare sciocchezze. Dio
ha parlato spesso tedesco negli ultimi anni. Ma i venti che soffiano in Europa
in questa primavera non sono stabili.
Stasera tocca all’Italia.
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