E’ diventata una istituzione, al pari delle
cabine telefoniche e degli autobus a due piani rossi di Londra o dei suoi taxi
neri, i Black Cabs. Famosa come Carnaby Street, come Buckingham Palace o
Piccadilly Circus. Conosciuta da più generazioni come i Beatles.
E’ la terza pagina del Sun, il più popolare dei
tabloid britannici, che a partire dal 1970 – anno in cui fu acquistato da un
magnate australiano destinato in seguito a diventare il più famoso tycoon dell’informazione
planetaria, Rupert Murdoch – sbaragliò la concorrenza ospitando la più
clamorosa (per l’epoca soprattutto) delle inserzioni: la fotografia a tutta
pagina di qualche bellezza isolana, sempre e comunque rigorosamente in topless.
Da allora, le tette in terza pagina sono
diventate un’icona del tabloid ed un simbolo, appunto, della stessa
Inghilterra. La trovata mediatica che vanta il maggior numero di tentativi di imitazione,
al pari della Settimana Enigmistica. Un clamoroso, indiscusso e apparentemente
indiscutibile successo di pubblico, almeno a giudicare dalle vendite. Fino al
2012.
In quell’anno, complice forse l’atmosfera
millenaristica instaurata dalle ben note profezie Maya o forse in virtù dei
tempi cambiati per quanto riguarda l’approccio alle cose del sesso, si scatenò
nelle Isole Britanniche una vera e propria campagna contro la terza pagina del
Sun, con tanto di raccolta di firme. Arrivarono a circa 200.000 i sostenitori
di “No more page 3”,
che chiesero la fine di una pratica bollata come sessista, offensiva per le
donne, anacronistica.
L’iniziativa fece scalpore, al punto che lo
stesso patron Murdoch in seguito espresse tramite il suo account Twitter le sue
evidenti perplessità, definendo la pratica consolidata dal suo tabloid come
ormai “fuori moda” e sollecitando i lettori ad esprimere il proprio parere in
merito. Finché pochi giorni fa il leggendario Times, nel frattempo diventato
anch’esso quotidiano di proprietà dello stesso Murdoch, ha pubblicato un
articolo in cui si diceva che il Sun aveva deciso di rinunciare al topless di
pagina tre “in silenzio”. Sopprimendolo e basta.
Per alcuni giorni page 3 è diventata, per la
prima volta dopo oltre quarant’anni, una normale pagina di giornale. Finché,
con un clamoroso colpo di scena, dopo giorni di speculazioni è stato svelato lo
scherzo architettato dall’editore nei confronti dei promotori di No more page
3. Ad ulteriore dimostrazione del suo genio, del talento mediatico che ne hanno
fatto l’editore più potente e famoso del mondo.
Ieri mattina, il Sun è tornato in edicola con uno
dei simboli dell’Inghilterra al suo posto. Per la gioia degli amanti della
tradizione, sulla terza pagina del tabloid, sormontata dalla testata
"chiarimenti e rettifiche", campeggiava la foto, ovviamente in
topless, di una bionda modella che strizza l'occhio ai lettori più affezionati.
In una nota in calce alla foto, il giornale
spiegava: "A seguito delle notizie comparse sugli altri media, vogliamo
chiarire che questa è la Pagina 3 e questa è una foto di Nicole, 22 anni, da
Bornemouth". E ancora, "Vogliamo chiedere scusa a nome dei media che
hanno trascorso gli ultimi due giorni a parlare e scrivere di noi".
Pronta la risposta via Twitter dei promotori
della campagna anti Pagina 3, che dichiarano che "la battaglia potrebbe
ricominciare" e a loro volta ringraziano il tabloid per la pubblicità
ricevuta. Ma in Inghilterra, si sa, le tradizioni sono estremamente dure a
morire.
There’ll
always be an England.
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