Sarà che ci ha rovinati Walt
Disney, con la sua rappresentazione della natura così accattivante. Le storie
del bosco erano tutte a lieto fine (oddio, a parte la mamma di Bambi e qualche
altra cosuccia qua e là), gli animali grandi e piccoli erano così umani (ma del
tipo umano migliore) da invogliare chiunque ad addentrarsi in una qualunque
foresta senza precauzioni. Al massimo si sarebbe finiti in qualche storia tipo Libro della Giungla.
O forse ci ha rovinati la perdita
di buonsenso universalmente codificata nella normativa di questo paese verso la
fine del 20° secolo. Più o meno all’epoca in cui si decise tra l’altro di
ripopolare le nostre foreste con orsi, lupi, cinghiali e altra fauna importata
dai paesi dell’est, per esempio dalla vicina Slovenia. Salvo poi accorgersi che
gli animali importati oltre al passaporto comunitario non avevano tutta una
serie di buone maniere a cui Disney ci aveva abituato con i suoi cartoons. No, si erano portati le loro,
pari pari come la Natura, quella vera, li aveva fatti.
Da piccoli ci dicevano a tutti:
state attenti, quando si va in bosco bisogna essere attrezzati ed equipaggiati
di tutto ciò che serve, a cominciare dall’intelligenza e dalla prudenza. E gli
animali vanno lasciati stare, prima di tutto perché vanno lasciati tranquilli punto
e basta, e poi perché è pericoloso.
A meno di non essere un
cacciatore, e allora lì il discorso cambia. Diventa una questione di tifo. Chi
scrive non ha dubbi, e anzi avrebbe da tempo distribuito le armi a ripetizione
anche agli animali.
Per gli altri, valgono ancora – o
dovrebbero valere – le raccomandazioni dei vecchi. Nel bosco ci si va ad occhi
aperti, e se succede qualcosa la Natura ha sempre ragione. Gli intrusi siamo
sempre e comunque noi, dal Paleolitico all’altro giorno, quando quel cretino
che si è messo a cercare funghi in una zona popolata da orsi per poco non ne è
divenuto il pasto.
L’uomo che cercava i funghi è
andato a rompere le scatole ad un’orsa con i cuccioli, e stavolta non c’era il
lieto fine scritto da Walt Disney. Se l’è cavata con graffi e spavento, e gli è
andata anche troppo bene, più di quanto meritasse.
Ma per la legge (quella con la L
maiuscola, la stessa che se ti entra un ladro in casa protegge il ladro dalla
tua legittima difesa e mette in galera te, come un Pinocchio qualsiasi), la
reproba è l’orsa Daniza. In un attimo, addio progetto di rinaturalizzazione Ursus Life (chissà quanti soldi, vero
Unione Europea?), addio politically
correct, auf wiedersen
ambientalismo vero o presunto.
Perfino il Ministro per l’Ambiente
Galletti ha autorizzato la caccia all’orso che si è scatenata per mano dell’Equitalia
faunistica della Regione Autonoma - soprattutto nel buttare via soldi (anche di
questo bisognerà parlare, prima o poi) - Trentino Alto Adige.
All’inizio si parlava di “abbattimento”,
poi di “arresto”. Ora, con la mobilitazione generale del web una volta tanto per una giusta causa, è da sperare che non si
parli – e soprattutto non si faccia – più di nulla. L’orsa Daniza non è l’ultimo
cosiddetto bischero di cittadino a cui mandare una cartella esattoriale,
prenderla non è affar semplice, e c’è da sperare che perfino gli Schutzen dolomitici a breve si stanchino
e si dedichino ad altre amenità, tanto presto l’attenzione pubblica sarà
distratta da qualcos’altro.
Resta la figuraccia, ma sotto il
(mancato) sole di questa estate italiana una più una meno cosa volete che sia?
Avanti la prossima. Nel frattempo ci siamo immaginati l’orsa Daniza alle prese
con una propria attività di social
networking, tra il serio e il faceto. La differenza tra sparare cazzate e
sparare davvero esiste ancora, grazie a Dio. Di Battista a parte.
Comunicato stampa n. 1 dell’orsa Daniza:
Quando l’uomo fungaiolo incontra l’orso boscaiolo, sono cazzi suoi.
(dove l’orsa dimostra una
notevole cultura cinematografica, citando addirittura Sergio Leone)
Comunicato stampa n. 2 dell’orsa Daniza:
Vaffanculo al Ministro dell'Ambiente e
gia' che ci siamo anche al Presidente del Consiglio. Venitemi a prendere,
mezzeseghe.
(notare i toni ancora concitati,
sopra le righe, si era nell’imminenza del fatto contestato)
Comunicato stampa n. 3 dell’orsa Daniza:
Caro Matteo Renzi, a me 'un tu mi becchi
nemmeno con gli ottanta euro.
((dove
l’orsa dimostra una notevole coscienza civile e una attenzione all’attualità
anche politica)
Comunicato stampa n. 4 dell’orsa Daniza:
Invece di rompere le scatole a me,
abbattete Di Battista.
(idem come sopra, grazie a Dio
non è un’orsa a Cinque Stelle)
Comunicato stampa n. 5 dell’orsa Daniza:
Siete la specie più imbecille che mai
sia apparsa su questo pianeta. A cosa serve tirarsi secchiate d'acqua gelata in
testa? Se doveste stare ore appostati lungo un torrente di montagna per
procurarvi da mangiare, vi passerebbe la voglia di fare queste stronzate.
(a
proposito del fenomeno dell’Ice Bucket)
Comunicato stampa n. 6 dell’orsa Daniza:
Io vengo dar Trentino, c'ho er pelo
rosso bordò, de prima me fai 'na piotta, de seconda nun ce lo so.
(che
l’orsa abbia amici romani? non è da escludere, venendo dalla Marsica, ad un
tiro di schioppo dalla capitale)
Comunicato stampa n. 7 dell’orsa Daniza:
Io comunque mi chiamo Ernestina, non
Daniza. Sono nata a Magliano de'
Marsi e sono emigrata in Trentino da cucciola. Daniza e' il nome che mi hanno
messo quelle teste di cazzo della Regione.
(ecco
la conferma, altro che Slovenia)
Comunicato stampa n. 8 dell’orsa Daniza:
Voglio un incontro con il Ministro Lupi.
A giudicare dal nome mi sembra uno con cui si può ragionare
(questo
è ambientalismo, altro che discorsi)
Comunicato stampa n. 9 dell’orsa Daniza:
Renzi chi legge
(no comment)
Comunicato stampa n. 10 dell’orsa Daniza:
Volevo rassicurare tutti i nostri fans,
io e i miei cuccioli stiamo tutti bene. Ci siamo infilati in un palazzo enorme,
fuori c'é scritto Regione Trentino-Alto Adige, si sta da dio, e chi si rimuove
più di qui? Ci sono tutti i confort, e da mangiare a volontà. Si pappa un
impiegato al giorno, e finora nessuno se n'é accorto.
(idem
come sopra)
E’
tutto per ora. Stay tuned J
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