Caro Giacomo,
oggi finalmente comincio a raccontarti questa storia. E’
da tanto che ci penso….è arrivato il momento di farlo. Non e’ una storia di
fantasia, come quelle che ti raccontavo da piccolo. Ma è una storia importante,
che ti riguarda da vicino, come ha riguardato me. E’ la storia di tuo nonno,
che tu hai fatto appena in tempo a conoscere. E’ anche la mia storia e la tua.
Spero che ti piacerà, se la vorrai leggere, perché a parte il bene che abbiamo
voluto e vogliamo alle persone importanti della nostra vita (e tuo nonno lo è
stato), è importante sapere chi siamo e da dove veniamo.
Spero che quello che
leggerai ti sia utile soprattutto per questo. E che la figura di tuo nonno ti dia la forza
che ha dato a me per tutta la mia vita, la forza che vorrei essere capace di
darti io stesso come lui ha fatto con me e che ti possa servire per vivere una
vita felice, come io desidero per te fin dalla notte che sei nato.
Da quella notte, che ricordo
ancora come fosse la notte scorsa, tu sei diventato e sarai sempre la persona
più importante della mia vita…..mio figlio. Quando sarai grande e verrà il tuo
momento di diventare padre capirai fino in fondo che cosa vuol dire un figlio.
Cosa ha voluto dire aspettare che tu nascessi, da solo per ore in una stanza
buia dopo aver salutato la mamma che andava in sala parto…..le preghiere che ho
detto per te, perché la vita che cominciava per te fosse una vita lunga e
felice……stare a guardarti rapito per minuti e minuti, appena nato (tuo nonno a
volte era lì con me e, come me, ti guardava anche lui, come aveva guardato me,
tanti anni prima……e come tu un giorno guarderai il tuo bambino appena
nato……insieme a me, forse, se il cielo vorrà che io ci sia ancora).
Quanto tempo è passato….quante
cose sono successe. Il nonno non c’è più, tu stai diventando grande. E’ tempo
che tu ne sappia di più, che ti racconti la nostra vita. E che tu sappia che il
nome che portiamo, Borri, non sarà famoso come quello di altri ma è un nome
rispettato e a cui tanta gente vuole bene, soprattutto grazie a tuo nonno. E
che così voglio lasciartelo, quando sarà il momento, come tuo nonno l’ha
lasciato a me e a te.
Il
racconto inizia tanti anni fa, in un’epoca che hai studiato a scuola, che
nessuno di noi ha visto o riesce a immaginare. Gli ultimi anni del 1800, i
primi anni del 1900, un’Italia povera dove la gente aveva molto meno di quello
che abbiamo noi adesso, e mangiare a pranzo e a cena a volte era un’impresa. E
ancora dovevano venire due guerre spaventose e tante difficoltà.
Sono passati
poco più di cento anni, non so che effetto ti fa, a me ha sempre fatto
impressione pensare alla strada che abbiamo fatto in così poco tempo. E sentire
i racconti dei vecchi, come facevo da piccolo, che parlavano di un mondo
altrettanto lontano di quello del Signore degli Anelli……e capire, alla fine,
che di tutte le generazioni della nostra famiglia, la mia è stata la prima ad
avere un’infanzia tranquilla e felice, come poi la tua.
Ma prima……all’età in
cui tu andavi a giocare da Robin, dagli altri amici o agli allenamenti di
pallacanestro, tuo nonno Mario andava con il suo babbo a prendere la farina per
poter mangiare attraverso le linee degli eserciti americano e tedesco che
combattevano la seconda guerra mondiale in Italia, e a volte questi eserciti
sparavano, come fanno gli eserciti in guerra. Avremmo potuto non essere qui, nè
tu né io, se una sola di quelle pallottole fosse andata a segno.
Siamo arrivati fin qui, con la
nostra storia. Tra un po’ toccherà a te. Tu puoi fare grandi cose, nella tua
vita. E comunque hai le qualità per vivere una vita che ti darà soddisfazione.
Conoscere la strada che è stata fatta prima di te forse aumenterà la tua forza.
Spero, con la storia che ti
scrivo, di farti questo regalo.
Tuo nonno è stato un grand’uomo,
e tu, figlio mio, gli assomigli tanto…….
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