sabato 21 marzo 2015

VIOLA NELLA TESTA E NEL CUORE: Marcia su Roma


19 marzo 2015

Stasera va in onda l’ultimo atto di questa sfida infinita, quello che dovrà dire chi resta dentro e chi va fuori, quello che consentirà ad una delle due di mettere un segno positivo ad un bilancio stagionale per ora in perfetta parità (anche se a vantaggio dei giallorossi pesa l’ultimo gol di Keita segnato fuori casa). Quello che stabilirà quale delle due società può mettere un segno positivo all’intera stagione, mentre l’altra dovrà rassegnarsi a “ripassare l’anno prossimo”.
Si parte per Roma con alcune consapevolezze. Quest’anno si gioca meglio fuori casa piuttosto che in casa e anche se la Roma ha il vantaggio del gol segnato in trasferta stasera l’onere di fare la partita tocca a lei, alla Fiorentina tocca il piacere di colpirla in contropiede. Oppure di bloccarla a centrocampo come già successe un mese fa in Coppa Italia, nella partita che dette l’avvio al ciclo di ferro – o forse sarebbe meglio dire, a questo punto, d’oro – che le ha fruttato il riavvicinamento alle prime posizioni in campionato, un vantaggio si spera decisivo per arrivare alla seconda finale consecutiva di Coppa Italia e qualche chance tutt’altro che trascurabile di arrivare ai quarti di Europa League.
E’ una Fiorentina che ha fatto tanto, dicevamo nei giorni scorsi che un filotto di partite così non lo metteva insieme probabilmente dai tempi del secondo scudetto. Questo glielo dobbiamo riconoscere fin d’ora, a prescindere da come andrà a finire già stasera. Questa Festa del Papà i babbi fiorentini aspetteranno comunque a festeggiarla alle undici di questa sera, le frittelle di San Giuseppe sono rimandate al fischio finale dell’Olimpico, altrimenti rischierebbero di andare forse di traverso.
E’ una Fiorentina infatti che dal punto di vista degli obbiettivi stagionali non ha fatto ancora nulla, va detto anche questo. Andare a Roma senza vedere il Papa, o almeno accontentarsi di farlo senza averci provato fino in fondo, sarebbe a questo punto delittuoso. Nessuno getterà la croce addosso ai nostri ragazzi ed al nostro allenatore se finiranno questa e le prossime partite stremati e non vittoriosi, avendo però lottato al meglio di se stessi. Nessuno perdonerebbe invece di veder buttare via l’occasione per il secondo anno consecutivo per mancanza di coraggio o per insipienza.
A proposito, tre botti della Juve in Champion’s. Dopo questa Roma pericolosissima perché sull’orlo del baratro ci sono loro, i rivali di sempre, gli avversari con cui non si farà mai pace. La Juve ai Quarti di CL è una splendida notizia, perché avrà da giocare due partite assai dure in più (e senza due pezzi buoni come Pirlo e Pogba), e a questo punto della stagione non può più contare su sorteggi benevoli.
Ma una cosa per volta, portiamo a termine intanto questa Marcia su Roma. Neto, Gonzalo, Savic, Tomovic, Alonso, Fernandez, Badelj, Borja Valero, Joaquin, Babacar, Salah. E’ praticamente il meglio che possiamo mettere in campo stasera, “per esser di Firenze vanto e gloria”. Giuseppe Rossi si è riaggregato al gruppo, sì, ma di quelli che guardano la partita dalla Tribuna. Mario Gomez è a riposo, anche quest’anno l’hanno visto più all’INAIL che in campo. Peccato perché proprio qui a Roma aveva fatto vedere la differenza tra averlo e non averlo.
Forza ragazzi. Andiamo a vedere le carte di questa Roma, se sono un bluff o se sono “serviti”. Chi va in campo ce la metta tutta. Alla peggio, che si possa almeno dire “mancò la fortuna, non il valore”.

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